Italia 2023
con Luigi D'Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo, Francesco Di Leva, Cristiana Dell'Anna, Adriano Pantaleo, Chiara Celotto, Greta Esposito, Fabrizio Gifuni
regia di Sydney Sibilia
L’incredibile storia vera di Enrico Frattasio, timido ragazzino di Forcella col sogno di diventare d.j. che assieme ai fratelli mette in piedi un’impero di musicassette contraffatte che ha portato a una più severa definizione delle leggi sul diritto d’autore.
Al quinto film è ormai chiaro il tema base della filmografia di Sidney Sibilia: raccontare con tono volutamente dissacratorio operazioni nelle zone grigie della legalità nate dal bisogno. La necessità aguzza l’ ingegno, dice il proverbio e i protagonisti dei film di Sibilia sono tutte persone di estremo talento costrette a operare ai limiti della legalità perché impossibilitati a farsi valere secondo la meritocrazia: come i laureati eternamente precari della saga di Smetto quando voglio, che opportunità ha un ragazzino sfigato di diventare un d.j. di successo? Praticamente nessuna e così eccolo reinventarsi creatore di compilation, in un periodo in cui la legge al riguardo era molto blanda. L’impresa ha successo attirando l’attenzione della camorra e dei manager milanesi interessati al business senza troppi scrupoli per la legalità, tanto se si sfora troppo basta vuotare il sacco e ci si ripulisce la coscienza e soprattutto la fedina penale.
Come al solito malavita e manager hanno sempre fiuto per i soldi mentre Stato si limita a rincorrere le imprese illegali quando sono troppo fastidiose, immagine rappresentata benissimo dal capitano di Finanza Ricciardi, roccioso e bidimensionale come un poliziotto infiltrato degli action movie anni ‘80 di cui riprende anche il look alla Serpico.
Come per Smetto quando voglio il film si apre sui protagonisti in carcere, mettendo ben in chiaro il prezzo delle manovre illegali ma la simpatia è sempre per questi loser di talento che senza volerlo si ritrovano in situazioni più grandi di loro. Ed Erry è veramente un ragazzo di talento: la velocità con cui si adegua alla comparsa del CD, la lungimiranza sul passaggio all’euro…
Paradossalmente però, c’è più studio sociale nella storia inventata di Smetto quando voglio che in questo ultimo lavoro ispirato a fatti veri, il regista subisce per primo il fascino nostalgico per un mondo scomparso, quello delle compilation amatoriali che hanno segnato un’epoca: personalmente non conoscevo la storia (anzi il brand) mixed by erry ma in ogni cittadina italiana c’è stato tra gli anni ‘89 e ‘90 un abile creatore di compilation, a dimostrazione di quanto il fenomeno fosse diffuso quindi rimpianto oggi dove la musica è l’espressione artistica diventata più immateriale.
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