USA 2023
con Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Jerrod Carmichael, Margaret Qualley, Christopher Abbott, Kathryn Hunter, Damien Bonnard, Roderick Hill, John Locke, Jeremy Wheeler, Hanna Schygulla
regia di Yorgos Lanthimos
L’anatomista Godwin Baxter sceglie un suo allievo, Max McCandles, come assistente per un suo esperimento: si deve occupare di Bella, una giovane donna il cui sviluppo mentale è pari a quello di un infante e seguire i processi evolutivi della sua psiche.
Ben presto Bella non si accontenta più del mondo protetto che il dottor Baxter ha creato per lei e pretende di uscire, i guai iniziano con la scoperta della sessualità: la sua bellezza e la sua sfrontata innocenza la potrebbero mettere in pericolo così Godwin chiede a Max se vuole sposare Bella. Duncan Wedderburn, l’avvocato che deve stendere il contratto matrimoniale, è un libertino che incuriosito dalle clausole del contratto vuole incontrare Bella e ne rimane affascinato chiedendole di fuggire con lui. La ragazza accetta non tanto per passione quanto per desiderio di esperire il mondo. Godwin la lascia partire in nome del libero arbitrio. Duncan ben presto si accorge di non poter gestire la fanciulla che credeva di sedurre e abbandonare nel giro di pochi mesi e finisce per innamorarsene morbosamente, diventando sempre più geloso. Dopo aver regalato tutti i soldi di Duncan, Bella scopre che si può essere pagate per fare sesso, Duncan l’abbandona inorridito mentre Bella decide di vivere in un bordello per mantenersi e poter continuare la sua scoperta dl mondo. Torna in Inghilterra solo quando viene informata che Godwin è molto malato; Bella ha molte domande sul suo passato e il chirurgo le racconta la sua vera storia. Mentre sta per convolare a nozze con Max, il matrimonio viene interrotto dall’ufficiale Alfie Blessington, marito di Bella nella sua vita precedente. La donna lo segue per scoprire il proprio passato e capire perché si è suicidata. Per sfuggire a Blessington che oltre a tenerla prigioniera la vuole sottoporre a una mutilazione genitale per “calmarla”, Bella ferisce l’ex marito e per salvargli la vita lo opera presso casa di Baxter dove ora può condurre una vita libera.
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Dall’omonimo romanzo di Alasdair Gray, Lanthimos trae una produzione mirabile dal punto scenografico che ricostruisce in maniera fantasiosa l’epoca vittoriana, tra rimandi burtoniani e ammiccamenti steam punk (non a caso i premi Oscar vinti riguardano scenografia, costumi e trucco).
La rilettura di fine ottocento però sa incarnare perfettamente lo zeitgeist del momento: più di Barbie o del nostro C’è ancora domani, è indubbiamente Povere Creature! il film che presenta la miglior critica al patriarcato: la società che “castra” la donna impedendole di esprimere liberamente la propria sessualità piegandola esclusivamente alle esigenze riproduttive.
Ovviamente l’opera di Lanthimos non sostiene che la prostituzione sia la via per il riscatto femminile come mi è capitato di leggere sui social ma non mi scandalizza per nulla il percorso di Bella.
Povere creature! è un interessante pastiche di letteratura d’epoca vittoriana e d’inizio novecento e la parentesi nel postribolo mi ha fatto tornare in mente un memoire pubblicato da Adelphi Memorie di una maîtresse americana di Nell Kimball, vissuta tra il 1854 e il 1934, quindi coeva di Bella Baxter; un esempio di molta letteratura che per tutto il diciannovesimo secolo ha creato personaggi femminili che nei bordelli son finite per ingenuità (come Bella la prima volta) o per mancanza di scrupoli, perciò il percorso di Bella è perfettamente coerente con la rilettura letteraria dell’epoca vittoriana in cui spicca il romanzo gotico, atmosfera principale con cui gioca Povere creature!: non solo Bella è una creatura strappata alla morte grazie alla sperimentazione medica (il fantastico che nasce dal positivismo) ma addirittura il suo creatore è a sua volta un Frankenstein, inteso come la creatura: Godwin Baxter è un essere fisicamente mostruoso perché vittima del padre che lo usava come cavia dei suoi esperimenti. È commovente, e temo tragicamente realistico, che un bambino vittima di tanti abusi riesca a idolatrare la figura paterna seguendone le orme in ambito scientifico ma maturando molto più rispetto per le sue creature, in particolare per Bella anche se vorrebbe tenerla sempre in una gabbia dorata, Godwin accetta che la ragazza parta con Duncan perché l’ha dotata del libero arbitrio e ha quindi il diritto di vivere la sua vita come vuole.
Di tutt’altra pasta l’avvocato Duncan Wedderburn, seduttore che rimane spiazzato quando si accorge che la sua preda non è certo un arrendevole fanciulla vittoriana da abbandonare dopo essersi baloccato con lei qualche mese, anzi è Duncan a ritrovarsi spesso solo mentre Bella esce a fare nuove esperienze trovando in lui sono un compagno di piacevoli giochi sessuali. La scoperta scatena il lato peggiore dell'uomo che non riuscendo a dominare l’oggetto del suo desiderio le rovina le nuove nozze riportando nella sua vita l’odioso Blessington, il primo marito con cui Bella (all’epoca Vittoria) conduceva una vita crudele a scapito della servitù.
Scoperto il proprio passato, Bella lo rifiuta riconoscendosi solo nella persona rinata dall’esperimento scientifico di Godwin perché bisogna sempre migliorarsi ed è a questo punto che Povere Creature! mi infligge una profonda delusione: capisco l’ironia e la fissa per gli animali del regista, prò il corpo di Blessington non doveva ospitare il cervello di una capra ma avrebbe dovuto essere il nuovo corpo di Godwin, che muore lamentando di non aver mai potuto essere accettato per il suo aspetto.
Regalare una nuova vita al cervello di Godwin sarebbe stato generoso, ridurre Blessington a una capra è dissacrante e ironico, ma in fondo testimonia il fallimento di Bella nel migliorarsi: qualcosa della sua originale vena crudele è sopravvissuta al suo cammino evolutivo, in fondo rimane anche lei una povera creatura.
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