Italia 1947
con Carlo Ninchi, Silvana Jachino, Evi Maltagliati, Giacomo Rondinella, Edda Albertini, Felice Romano, Ciro Berardi, Nando Del Duca, Mario Gallina, Piero Palermini, Alfredo Rizzo, Peppino Spadoro, Giuseppe Varni, Leopoldo Valentini
regia di Michał Waszyński e Vittorio Cottafavi
A Napoli, Stefano, capitano eroe di guerra ora disoccupato, decide di fondare una cooperativa e recuperare un relitto per rimetterlo in sesto. Stefano chiede aiuto dell’armatore Matteo La Spina nonostante la pessima fama dell’uomo e scopre che anche La Spina è interessato al recupero. La cooperativa riesce a rimettere in sesto la Santa Maria grazie al supporto finanziario di un altro armatore e ben presto organizza il viaggio inaugurale per Buenos Aires. Sulla nave s’intrufola una clandestina, Alda, che deve raggiungere il fratello malato in Argentina ma è sprovvista di documenti la ragazza viene scoperta quando il marinaio l’aveva fatta imbarcare viene messo ai ferri costringendo Alda ad uscire dal suo nascondiglio in cerca di cibo. La ragazza riesce a conquistare la simpatia di tutti, soprattutto di Stefano che s’innamora di lei.
Al viaggio inaugurale partecipa anche La Spina con la figlia, da sempre innamorata di Stefano. L’armatore acquista di nascosto le quote dei marinai e stipula una grossa assicurazione perché intende far affondare la nave nel viaggio di ritorno. La figlia, scoperte le intenzioni del padre, torna a bordo per avvisare Stefano ma muore nell’incendio del carico di materiale infiammabile. Stefano è ormai deciso a chiedere la mano di Alda ma un suo giovane marinaio lo batte sul tempo…
Primo dei tre film realizzati da Vittorio Cottafavi e il regista polacco
Michał Waszyński, Fiamme Sul Mare è un’opera inconcludente che si muove su troppi registri narrativi: brani musicali della tradizione napoletana che sembrano accostarlo al musical, personaggi secondari molto stereotipati in ruoli comici e la trama sentimentale che aspira al melodramma ma non riesce ad appassionare perché i personaggi sono appena abbozzati, soprattutto la figura di Diana La Spina il cui sacrificio lascia piuttosto indifferenti sia gli spettatori, che il protagonista tutto preso da suo amore a senso unico per la giovane Alda che lo ha sempre visto come un padre.
L’unico aspetto interessante del film è il registro neorealista: le immagini quasi documentaristiche del lavoro per risistemare la nave e la vita di bordo, l’ottimo recupero della pellicola restaurata dalla Ripley's Film permette di godere della magnifica fotografia, soprattutto dei giochi di luce sull’acqua.
Curioso il registro musical-napoletano coniugato con le immagini dal vero della vita marinara, da segnalare tra i protagonisti la presenza del cantante Giacomo Rondinella, stella di film sentimentali anni ’50.
Paradossalmente riescono più convincenti i personaggi minori divertenti nelle loro tipicizzazioni da commedia dell’arte, su tutti spicca la superficiale diva del varietà Dory Jane interpretata da Evi Maltagliati.
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