GB, 2023
con Barry Keoghan, Jacob Elordi, Rosamund Pike, Carey Mulligan, Archie Madekwe, Richard E. Grant, Reece Shearsmith, Lolly Adefope, Alison Oliver, Sadie Soverall, Paul Rhys, Aleah Aberdeen, Michelle Thomas, Pierre Bergman
Per Oliver Quick, studente middle class ammesso ad Oxford non è facile integrarsi con i compagni di college, rampolli snob dell’alta società. Oliver riesce a conquistare l’amicizia di Felix Catton, uno dei ragazzi più popolari del college e riceve un invito per le vacanze estive a Saltburn, il castello di famiglia dei Catton. Oliver inizia la sua opera di seduzione verso gli altri esponenti della famiglia, soprattutto l’insicura Venetia, la sorella di Felix ma tutto crolla in vista del compleanno di Oliver per cui i Catton organizzano una grande festa: Felix dal canto suo ha preparato una gita a sorpresa a casa dell’amico dove si scopre che il ragazzo ha raccontato un cumulo di menzogne sul proprio passato. La grande festa per il compleanno di Oliver diventerà il suo commiato da Saltburn ma la morte improvvisa di Felix a cui segue il suicidio di Venetia, cambia le cose…
Più delle scene scabrose di necrofilia e sesso, dell’ottimo Saltburn mi ha colpito scoprire che la MGM è di proprietà di Amazon, Saltburn incarna comunque i tratti distintivi della più celebre major americana, nota per la sfarzosità degli ambienti e la bellezza carismatica della sua scuderia di attori, e la bravura del fascinoso cast del film è innegabile come l’interesse verso Drayton House, la magione nobiliare del Northamptonshire scelta come location; Drayton House è più di un set cinematografico ma diventa parte integrante della storia, vero oggetto del desiderio, incarnazione di uno status sociale.
Come il grandioso castello di 127 stanze è un coacervo di stili architettonici, anche l’opera seconda di Emerald Fennell è un miscuglio di rimandi cinefili che spaziano tra i vari generi cinematografici e anche televisivi: quante sono le serie teen a partire da Beverly Hills 90210 che iniziano con l’arrivo del protagonista nella scuola più snob con relative difficoltà di adattamento? Da buona millennial la Fennell cita Harry Potter, facendo leggere i romanzi ai protagonisti nei pomeriggi estivi a Saltburn ma soprattuto ricreando l'atmosfera della prima cena a Hogwarts nel primo ingresso di Oliver nel refettorio oxfordiano che fece da scenografia al refettorio della saga.
Il tema portante del film è quello della manipolazione nata dall’invidia sociale tema sviscerato in tante pellicole da Il servo di Losey a Il talento di Mr Ripley passando per Teorema di Pasolini.
La regista conferma la sua bravura mescolando citazioni alte con un’estetica più popolare che rimanda ai classici del cinema gotico, in particolare all’inglese Hammer, casa di produzione cinematografica che ha a lungo dominato il genere determinandone l’estetica a cui si rifà appunto Saltburn che però non dimentica di essere opera figlia dei suoi tempi e penso che la scelta del formato in 4/3 (quadrato) rimandi al formato di Instagram, come vi rimanda l’uso di colori saturi e la composizione della fotografia.
Mi è piaciuto molto il sottofinale, dopo la scoperta delle vere origini di Oliver (paradossalmente una sana vita borghese a cui tutti aspirano è meno interessante di un’infanzia difficile tra droga e abusi familiari) l’amicizia tra Felix e Oliver è irrimediabilmente incrinata e a quel punto possono cadere le maschere (a una festa in maschera!) così Felix indossa due ali da angelo e Oliver corna caprine (ennesimo rimando a un ruolo precedente di Barry Keoghan ne Il sacrificio del cervo sacro).
Svelate le vere nature angelica e diabolica dei protagonisti non è necessario indulgere sulla necessità di eliminare fisicamente chi si frappone tra Oliver e il suo desiderio di restare a Saltburn ovvero Felix e Venetia le cui morti sono troppo puntuali per essere accidentali come ottusamente vogliono credere i genitori. Molto meno chiaro il lasso temporale che riporta Oliver nella vita di Elspeth ai tempi della pandemia: in un film in cui la casualità è sempre costruita, davvero Oliver ritrova la via per Saltburn per puro caso? Io me lo immagino aver perseguito i suoi scopi da lontano e mi sarebbe piaciuto avere sapere qualche retroscena della costruzione del nuovo incontro con lady Catton fresca vedova ma ci sta anche qualche non detto per non distogliere troppo l’attenzione dal legame Felix/Oliver, fulcro del film.
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