USA 2023, Universal
con
Nicolas Cage, Nicholas Hoult, Jenna Kanell, Awkwafina, Shohreh Aghdashloo, Brandon Scott Jones, Ben Schwartz, Caroline Williams, William Ragsdale, Adrian Martinez, Camille Chen, Joshua Mikel, Derek Russo, Dave Davis
regia di Chris McKay
Dopo un centinaio di anni impiegati come famiglio di Dracula, Renfield ha ormai compreso lo schema del loro rapporto ed è stanco della sua vita. Dopo l’ennesimo fallimento del Conte di conquistare il mondo, i due si trovano a New Orleans e per rimettere in sesto il Principe della notte; per non dare troppo nell’occhio, il suo servitore si è iscritto a un gruppo di sostegno per persone coinvolte in relazioni tossiche con l’intento di nutrire Dracula con i compagni opprimenti degli iscritti al gruppo. Durante una di queste operazioni in cui si scontra con la malavita organizzata, Renfield conosce una giovane poliziotta che lotta praticamente da sola contro la famiglia Lobo, narcotrafficanti senza scrupoli che hanno al loro servizio gran parte dei poliziotti corrotti di New Orleans, l’incontro da la forza a Renfield di essere sé stesso ma quando Dracula scopre la doppia vita di Renfield si schiera con i Lobo…
Dalla figura fantastica del vampiro nasce l’archetipo psicologico del vampiro psichico, l’individuo -reale- che si nutre delle energie psichiche di chi gli sta intorno, figura parodiata nella serie tv What we do in the dark. Il passaggio alla lettura del conte Dracula come il più grande narcisista patologico di tutti i tempi aveva già la strada spianata. Non a caso in Renfield quello che funziona meglio è proprio la rilettura del mito del vampiro in chiave psicologica e nella moda dei gruppi/ libri di autoaiuto: il povero famiglio brandisce un volume stampato dalla Chiesa che ospita il gruppo di autoaiuto, come difesa verso l’attacco del suo irascibile capo.
Il film è una commedia horror, un genere molto diffuso negli anni’80 dove lo splatter eccessivo finiva per essere divertente per cui i cultori del genere troveranno sicuramente piacevole la visione. E’ anche impreziosito da citazioni dei classici dedicati al Conte Dracula, da spezzoni del primo film del 1931 con i volti di Bela Lugosi e di E. Cline sostituiti da quelli degli odierni protagonisti, passando a citazioni della Hanner per arrivare a Dracula di Bram Stoker di Coppola.
Il filo con il cinema contemporaneo è dato dalle immancabili mosse di arti marziali e dal fatto di aver caratterizzato Renfield come un supereroe: gli basta nutrirsi di un insetto (che non si trova mai quando serve!) per diventare invincibile.
La trama è un po’ raffazzonata con i personaggi di contorno non all’altezza dei due protagonisti, sia la poliziotta
Rebecca Quincy (non so perché ma mi ricordava la protagonista di Zootropolis) che la coppia madre-figlio a capo dei narcotrafficanti.
Lo spessore dei personaggi principali è sostenuta anche dalla prova attoriale di Nicholas Hoult (sì il ragazzino di About a Boy che ha saputo costruirsi una carriera di tutto rispetto) e soprattutto di Nicolas Cage, attore che non amo particolarmente ma che ha saputo usare il suo istrionismo per creare una declinazione del principe transilvano degna di nota.
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