John Carpenter's Vampires
Usa 1998
con James Woods, Daniel Baldwin, Sheryl Lee, Thomas Ian Griffith, Maximilian Schell, Gregory Sierra, Cary-Hiroyuki Tagawa, Mark Boone Junior, Clarke Coleman, David Rowden, Thomas Rosales Jr., Tim Guinee, Henry Kingi, John Furlong
regia di John Carpenter
Jack Crow è a capo di una banda di cacciatori di vampiri al soldo del Vaticano. Dopo aver “bonificato” un covo di vampiri, Crow e la sua banda si rilassano con un festino in un motel ma arriva un super vampiro che stermina quasi tutti i presenti. Crow fugge col fedele Montoya e si portano dietro una prostituta che è stata morsicata dal vampiro in modo da ritrovare telepaticamente il suo creatore che è niente meno che il primo vampiro intenzionato a portare a termine il rito che lo ha reso immortale per poter agire anche alla luce del giorno…
Un’opera poco amata di Carpenter che coniuga western con l’action movie fracassone e bidimensionale degli anni 80/90. La scena iniziale è molto esplicativa della crudeltà degli ammazzavampiri che con argani e balestre tecnologiche portano alla luce i vampiri per farli bruciare dal sole cocente: non si simpatizza molto per loro come non era simpatico Ethan Edwards in Sentieri Selvaggi la cui celeberrima inquadratura dall’interno della casa sull’assolato deserto è citata molto fedelmente.
Brutali gli ammazzavampiri ma ancora più crudele Valek, il prete eretico che vuole superare il tabù della luce sottoponendosi al rito medioevale che lo aveva reso un non morto.
Non si salva praticamente nessuno in questo horror anomalo dove sono più gli inviti a schiattare che i colpi inferti, eppure c’è una contorta vena romantica nell’amore tra Montoya e Katrina e l’amicizia fra Jack e Montoya che infrange anche una delle regole principali di questo crudo ma divertente mondo degli ammazzavampiri.
Da menzionare Sheryl Lee nel ruolo di Katrina, una delle sue prove più interessanti dopo Twin Peaks.
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