Boudu sauvé des eaux
Francia, 1932
con Michel Simon, Charles Granval, Marcelle Hainia, Severine Lerczynska, Jean Gerhet, Georges D'Arnoux, Jean Dasté, Jacques Becker, Max Dalban
regia di Jean Renoir
Il libraio Lestingois salva Boudou, un barbone che si era buttato nella Senna dopo aver perso il cane. L’azione gli vale il plauso della folla e una medaglia ma nessuno è disposto ad aiutare Budu così
Lestingois lo accoglie in casa. Ben lungi da essere riconoscente il barbone seduce la moglie del benefattore e quando vince alla lotteria impalma anche la giovane cameriera amante del padrone di casa…
Film meno noto del regista, figlio del maestro dell’impressionismo, Boudu salvato dalle acque è un’opera che mette alla berlina le convenzioni sociali e il moralismo borghese.
Lestingois, dall’alto della sua cultura, si crede uno spirito libero che, immaginando la fantasia di ninfe e satiri con cui si apre il film nobilita la più banale delle tresche, quella con la servetta. L’irruzione di un vero anarcoide come Boudu smaschera la natura borghese del libraio che cerca di educare il (buon?) selvaggio alle più elementari regole del vivere civile nonostante lo sprezzo del denaro: è lui a regalare a Boudu il biglietto della lotteria dimenticato in taschino e che poi si rivelerà vincente.
Il barbone però resta refrattario ad ogni regola: non è riconoscente al suo salvatore, non si accontenta di indossarne i vestiti usati ricevuti come gesto caritatevole e ne pretende di nuovi, seduce senza remore le due donne di casa. Lestingois accetta tutto con la consumata bonomia che gli deriva dalle buone letture e quando Boudu vince la lotteria non accampa nessuna pretesa sul denaro come accetta di buon grado il matrimonio della giovane amante con un uomo che ora ha una posizione.
Il film si potrebbe chiudere con il lieto fine dell’insolito ménage a quattro e sarebbe già dirompente ma Renoir porta all’estremo la coerenza del personaggio; già ad inizio film Boudu aveva regalato il caritatevole soldino ricevuto da una bambina e durante la cerimonia nuziale il barbone si lascia cadere in acqua per ritornare alla sua libertà abbandonando i Lestingois e la giovane sposa.
Il film è un inno libertario che si manifesta anche nelle riprese che si soffermano sulla carrellata di volti e scene di vita vera del sobborgo. Torna la ripresa mossa per il dondolio della barca resa celebre da Une partie de campagne.
Il personaggio di Boudu decreta la fama dell’attore svizzero Michael Simon che pare ispirarsi vagamente a Charlot ma con tinte ben più crude e rudi rispetto allo spirito gentile che anima l’omino di Chaplin.
L’irruzione di un personaggio dirompente in una realtà familiare consolidata verrà ripresa da Pasolini in Teorema.
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