USA 1995, 20th Century Fox
con Ralph Fiennes, Angela Bassett, Juliette Lewis, Tom Sizemore, Michael Wincott, Vincent D'Onofrio, Glenn Plummer, Brigitte Bako, Josef Sommer, David Carrera, Richard Edson, William Fichtner, Todd Graff, Jim Ishida, Michael Jace, Nicky Katt, Louise Le Cavalier, Joe Urla, Dex Elliott Sanders
regia di Kathryn Bigelow
Ultimo giorni del 1999: Lenny Nero è un ex poliziotto, ora spacciatore di SQUID una sorta di droga neuronale che permette di vivere le esperienze altrui con la più completa immedesimazione sensoriale e cognitiva. Intanto Iris, una prostituita che regista le sue esperienze per rivenderle a Lenny e altri spacciatori di Squid, viene inseguita da due poliziotti e lascia un dischetto nell'auto di Lenny, la macchina però viene portata via per una multa non pagata. Quando riceve una clip squid dov'è registrato il violento omicidio di Iris, Lenny si preoccupa soprattutto per Faith, la ex di cui è ancora innamorato anche se lei lo ha lasciato per mettersi con un produttore che le spiana la carriera musicale. Con l'aiuto di Mace, una donna di colore guardia del corpo e autista di limousine, Lenny cerca di scoprire di più sulla morte di Iris e arriva a scoprire che la ragazza ha registrato l'omicidio di un rapper impegnato politicamente, freddato dai due poliziotti che la stavano inseguendo. Ancora convinto di dover salvare Faith, Lenny affida il dischetto a Mace perché lo consegni al capo della polizia e mentre la donna se la dovrà vedere con i due poliziotti che hanno ucciso il rapper, Lenny farà un'amara scoperta sul suo migliore amico, Max...
Ho amato Strange Days fin dalla visione in sala anche se all'uscita la pellicola si rivelò un flop e solo nel tempo è stato rivalutato.
La commistione perfetta tra gli stilemi del noir classico e la cupa rappresentazione di un futuro distopico (termine all'epoca non ancora di moda), il triangolo amoroso tra Faith, dark lady letale, Lenny ossessionato dai ricordi dell'amore per Faith e Mace, segretamente innamorata di Lenny: la donna è l'unica figura dotata di moralità e pragmatismo e anticipa le eroine d'azione che sarebbero spuntate da lì a poco con Angelina Jolie in Tomb Raider. Mace però è ben lontana dall'eroina di un videogioco: è una madre single e per giunta di colore. La questione razziale è una parte molto importante nel film che tra ispirazione dai fatti delle rivolte di Los Angeles del 1992 e che il tema poi stia molto a cuore alla regista lo dimostra il suo ultimo film del 2017, Detroit che racconta un fatto storico del 1957 riguardante l'omicidio di afroamericani ad opera di poliziotti.
Notevoli sono gli inserti delle clip di Squid girate tutte in soggettiva con la macchina da presa all'altezza degli occhi di colui che agisce e colui che rivivrà la scena. Il rimando è al classico del cinema noir, il film del 1947 girato tutto in soggettiva, Una donna nel lago, come nell'opera diretta da Robert Montgomery il protagonista con cui ci identifichiamo viene mostrato solo riflesso negli specchi. Strange Days è un profluvio di specchi a sottolineare l'ambiguità morale dei personaggi, a Max, amico traditore di Lenny, viene riservato addirittura uno sdoppiamento d'immagine.
Quello che mi è piaciuto da subito del film è, ripeto la capacità di coniugare classico e contemporaneo, rivisto oggi il film dimostra di aver coniugato il noir classico alle previsioni del futuro: non abbiamo (ancora?) un Dispositivo Superconduttore a Interferenza Quantica, ma l'ossessione voyeuristica per la vita degli altri fomentata dai social non è poi una curiosità dissimile, se le critiche cinematografiche dell'epoca stigmatizzavano una violenza fine a sé stessa, Strange Days ha solo anticipato l'estetica di Tarantino e i suoi emuli, purtroppo gli abusi sugli afroamericani non sono il brutto ricordo di un quarto di secolo fa e la caduta dall'ultimo piano dell'hotel è diventata tragica realtà l'11 settembre.
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