Journey into Fear
USA 1943 RKO
con Joseph Cotten, Dolores Del Rio, Ruth Warrick, Agnes Moorehead, Jack Durant, Everett Sloane, Eustace Wyatt, Frank Readick, Edgar Barrier, Orson Welles, Jack Moss, Richard Bennett
regia di Norman Foster
L'ingegnere americano Howard Graham, con moglie al seguito, è in missione tra la Turchia e la Russia per effettuare vendite di armi. Ad Istanbul viene portato in un nightclub da Kopeikin, l'impiegato turco della sua azienda. Coinvolto in un gioco di magia, Graham si salva fortunosamente da un tentativo di omicidio in cui muore l'illusionista. Il colonnello Haki costringe l'americano a cambiare i suoi progetti e a proseguire il suo viaggio verso il porto di Batumi su un vecchio piroscafo dove ritrova la ballerina Josette Martel, stella del night dove ha subito il tentativo di omicidio ma sulla nave ci sono anche il killer e il suo mandante nazista che hanno intenzione di fermare Graham. Non riuscendo ad eliminare l'ingegnere, Muller decide di farlo internare in un sanatorio per qualche settimana, pur di bloccare la compravendita di armi e dare un vantaggio ai nazisti ma Graham riesce a sfuggire un'altra volta e a raggiungere la moglie in hotel ma i due nazisti l'hanno preceduto...
Al terzo film, i rapporti sempre complicati di Orson Welles con le major esplodono: quella che doveva essere la sua terza regia vede la quasi completa estromissione del regista sostituito da Norman Foster, non gli viene neppure accreditata la partecipazione alla stesura della sceneggiatura e soprattutto il film subisce grossi tagli durante il montaggio che comporta un taglio di una ventina di minuti passando dai previsti 92 minuti ai 69' della versione ufficiale. non viene accreditato neppure il ruolo del produttore, anche se gran parte del cast arriva dalla compagnia del Mercury Theatre fondata da Welles. La protagonista femminile è Dolores Del Rio, esotica stella della cinematografia americana anni '30 all'epoca legata al regista; Terrore sul Mar Nero fu il suo ultimo film americano prima di tornare in patria e consolidare la sua immagine di icona cinematografica nazionale.
A Welles è riconosciuta la paternità della scena che precede i titoli di testa e che introduce il personaggio dello sgradevole killer Banat sulle note di un disco gracchiante e stonato al grammofono, lo stile inconfondibile del regista permea comunque gran parte dell'opera: i forti chiaroscuri, le angolazioni inusuali delle riprese, il piano sequenza nel piroscafo, ambiente claustrofobico in cui il protagonista tenta di sfuggire al proprio destino fino all'inseguimento finale sotto la pioggia scosciante tra le finestre dell'ultimo piano dell'hotel che costarono la brutta caduta di uno stuntman.
Al di là delle complesse vicende legate alla produzione, Terrore sul Mar Nero resta un film piacevole, una pellicola di spionaggio che riprende alcune tematiche tipiche dei film anni '30 con un gruppo eterogeneo di personaggi costretti a interagire in un luogo chiuso, da Shangai Express a Ombre rosse, tanto per citare due film cult.
Non mancano i tocchi ironici nei personaggi minori (il marito di Agnes Moorehead che diventa socialista solo per infastidire la moglie megera, lo stesso Welles che costruisce il personaggio del colonnello Haki sulla figura di Stalin) e nelle situazioni, vedi il coltellino multiuso e la punta dell'ombrello che si rivelano armi più efficaci di quanto appaiano inizialmente.
La storia è rievocata sotto forma di lettera in cui Graham cerca di raccontare alla moglie i fatti successi sul piroscafo, giustificando il suo rapporto con la seducente Josette come puramente amicale, la lettera nel finale viene stracciata prima di essere consegnata: il suo ruolo nell'economia narrativa del film si è concluso e la mancata consegna si allinea alla tematica wellesiana dell'impossibilità di conoscere a fondo un'individuo, il tema base di Quarto Potere si adatta perfettamente alla spy story dove tutti sono diversi da quel che appaiono.
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