Italia 1964
con Christopher Lee, José Campos, Adriana Ambesi, Carla Calò, Véra Valmont, Pieranna Quaglia, Nela Conju, John Karlsen, José Villasante, Angel Midlin, Cicely Clayton, James Brightman, Billy Curtis
regia di Camillo Mastrocinque
Sull'antica casata dei Karnstein grava una terribile maledizione che profetizza la vendicativa reincarnazione di un'antenata, Sheena Karnstein, mandata a morte come strega; il conte Ludwig teme che il destino infausto si sia abbattuto sulla figlia Laura da quando la ragazza fa incubi spaventosi in cui prevede le morti violente dei Karnstein, per risolvere il mistero il conte chiama uno studioso restauratore, Friedrich Klauss, affinché scopra il vero volto di Sheena per vedere se ha le stesse fattezze della figlia che sta scivolando in una melanconica pazzia. Un giorno, al castello viene ospitata Ljuba, in seguito ad un incidente in carrozza e la sua presenza è un balsamo per Laura ma le morti al castello continuano fino a quando il conte e il giovane Friedrich scoprono il vero volto di Sheena...
Camillo Mastrocinque è noto soprattutto per le regie dei film di Totò e di altri comici, da Macario a Rascel, a Noi Duri interpretato da Fred Buscaglione, il regista fece solo due incursioni nel genere horror, o meglio gotico: La Cripta e l'incubo e Un angelo per Satana. Il primo è il più noto anche per la chiara derivazione dal romanzo Carmilla di Le Fanu, primo romanzo ad avere per protagonista una vampira, per giunta venata di lesbismo e la scena in cui Ljuba irrompe nel film riprende fedelmente il romanzo.
Anche le allusioni lesbiche sono presenti nel film che pure non ebbe problemi con la censura, credo che la spiegazione stia nella colonna sonora che ho trovato molto divertente: durante i lunghi e languidi sguardi tra le due protagoniste risuona la musica del theremin il più antico strumento musicale elettronico usato al cinema per sottolineare il sovrannaturale o la presenza di extraterrestri, mi diverte molto il fatto che le vibranti note del theremin sottolineino la natura sovrannaturale di Ljuba e anche il rapporto -permettetemi la brutta espressione- "contro natura" tra le due fanciulle.
Pur non essendoci nessuna scena esplicita, il film di Mastrocinque è considerato l'ispirazione per la trilogia Kernstein della Hammer che tra il 1970 e il 1974 spinse molto sul registro erotico legato alla figura dei vampiri attraverso questo trittico.
Un altro debito è sicuramente verso La maschera del Demonio di Bava, da cui deriva la malefica profezia di Sheena sul suo ritorno per vendicarsi dei Karnstein che hanno denunciato le sue pratiche occulte. Del resto il film è molto fedele agli stilemi del gotico italiano basato più su un'eleganza fotografica e compositiva che su scene veramente paurose anche se qualche momento orrorifico c'è, penso soprattutto alla nutrice di Laura Rowena, che vaga per il castello con una perfetta mano di gloria.
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