Italia 1981
con Massimo Troisi, Lello Arena, Fiorenza Marchegiani, Jeanne Mas, Marco Messeri, Michele Mirabella, Marta Bifano, Michetta Farinelli, Carmine Faraco, Vincent Gentile, Marina Pagano, Renato Scarpa, Giuliano Santi, Deddi Savagnone, Lino Troisi
regia di Massimo Troisi
Gaetano decide di lasciare Napoli per trasferirsi a Firenze da una zia, qui incontra Marta, dottoressa in un centro d'igiene mentale e inizia una relazione con lei, quando la ragazza rimane incinta senza sapere chi è il padre, Gaetano decide di accettare la paternità
Il debutto alla regia di Troisi è sicuramente debitore al suo passato televisivo nel gruppo comico de La Smorfia soprattutto la prima parte è un po' una successione di sketch che s'inanellano uno con l'altro facendo procedere la storia ma come Gaetano vuole girare il mondo per crescere, anche il film evolve e sia regia che sceneggiatura si fanno più sicuri nel procedere. L'inizio ha il sapore di una quinta teatrale anche anche se rappresenta tutta la tragicità della Napoli ferita dal terremoto, nella trasferta fiorentina invece gli esterni sono reali e riconoscibilissimi pur evitando l'effetto cartolina.
Un altro punto di vista interessante espresso dal film è il rapporto con la napoletanità: il fatto che il napoletano non possa viaggiare per piacere o per curiosità ma debba per forza emigrare è uno dei tormentoni più divertenti e innovativi del film, Troisi però non risparmia qualche stoccata alla tradizione soprattutto nella scena del matrimonio della sorella, la rappresentazione della tradizione più stantia e superficiale che spinge Gaetano a fare ritorno a Firenze.
Molto importante, e lo sottolinea il critico cinematografico Brunetta, lo sguardo sul femminile: Marta è una classica ragazza dei tardi anni'70 femminista, indipendente e disinibita, culturalmente predisposta alla coppia aperta anche se poi quando s'innamora si trova ad affrontare sentimenti che credeva superati come la gelosia. La timidezza di Gaetano non può che farlo soccombere davanti a un femminile così risolto e anche se molto brevemente e con il sorriso il personaggio di Troisi si trova ad affrontare tutti i sentimenti che il maschilismo atavico (non certo solo meridionale) gli ha inculcato eppure ha la forza di riconoscerli e superarli, cosa che il patriarcato contemporaneo non è più in grado di fare cedendo all'orrore del femminicidio.
Divertente ritrovare nel cast diversi personaggi che hanno avuto fortuna televisiva: Lello Arena spalla di Troisi anche ne La Smorfia, è il petulante amico di Gaetano, la sorella è Cloris Boschi, la zingara della Luna Nera di un game di qualche decennio fa, Fiorenza Marchegiani è stata la matriarca della soap di Canale 5, Vivere e non ha bisogno di presentazioni la carriera televisiva di Michele Mirabella che nel film è il depresso con manie suicida che carica l'autostoppista Gaetano e poi si fa accompagnare al centro d'igiene mentale dove avviene l'incontro con Marta.
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