Poltergeist
USA 1982 MGM
con JoBeth Williams, Craig T. Nelson, Beatrice Straight, Dominique Dunne, Oliver Robins, Heather O'Rourke, Michael McManus, Virginia Kiser, Martin Casella, Richard Lawson, Zelda Rubinstein, Lou Perryman, Clair E. Leucart, James Karen, Dirk Blocker, Allan Graf, Joseph Walsh
regia di Tobe Hooper
Steve Freeling è un agente immobiliare di successo che vive nel complesso residenziale appena costruito che deve vendere. E' anche il padre amorevole della sua famiglia composta dai tre figli e dalla moglie Diane. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando i genitori scoprono la figlia più piccola, Carole Anne, ipnotizzarsi e dialogare con un canale televisivo che non trasmette. Iniziano strani fenomeni paranormali che culminano con il vecchio albero dinnanzi alla stanza dei due fratellini minori rapire Robbie, cercando di ingoiarlo nel tronco. Mentre tutta la famiglia è impegnata nel salvataggio del ragazzino, Carole Anne scompare misteriosamente e riesce a comunicare con la famiglia solo attraverso il canale televisivo. I Freeling si rivolgono a degli studiosi di parapsicologia ma solo l'intervento di una bizzarra medium nana riuscirà a far tornare la bambina nella nostra dimensione, tutto sembra risolto ma l'ultima notte di pernottamento nella casa di Cuesta Verde si rivelerà la peggiore per la famigliola, chiarendo perché i morti sono così arrabbiati...
Un classico dell'horror anni'80 che nasce dall'incontro di due artisti molto diversi: il crudo Tobe Hooper alla regia e Steve Spielberg con la sua attenzione allo sguardo stupito dell'infanzia nel ruolo di produttore e sceneggiatore.
Diviso in due dall'intervento dei parapsicologi e della medium Tangina, la prima parte del film rispecchia le tematiche spilberghiane mentre la parte finale con lo scatenarsi delle forze demoniache è più vicina al mondo di Hooper che, a quanto raccontò per l'uscita del film, nell'adolescenza ebbe esperienze dirette di fenomeni poltergeist.
Poltergeist ebbe due sequel nel 1986 e nel 1988 e un remake nel 2015, numerose son le citazioni in diversi programmi televisivi, dai Griffin fino a Casa Vianello ed è facile capire perché: le scene iniziali rappresentano la classica famiglia americana da sit-com: figlia maggiore adolescente insofferente alle regole domestiche, i piccoli di casa irrequieti ma adorabili, madre perfetta e sempre presente, padre di successo ed amorevole, nucleo famigliare ovviamente perfettamente inserito nel vicinato che viene guardato con superiore bonomia.
Vedendo le riprese del complesso residenziale di Cuesta Verde non si può non pensare ai quartieri pastello che il decennio successivo Tim Burton avrebbe scelto come abitazione dei mostruosi persecutori dei suoi freaks: all'inizio degli anni'80 sono ancora abitate da famiglie ingenuamente felici, inconsapevoli vittime dei televisori che sono presenti in ogni stanza e della lettura di biografie di Reagan e frutto dell'avido edonismo reaganiano è il motivo che scatena la furia dei morti: il complesso residenziale è sorto su un vecchio cimitero ma per risparmiare il costruttore ha spostato solo le lapidi lasciando i cadaveri sottoterra e li vedremo emergere nella sarabanda finale nella fanghiglia della fossa che dovrà ospitare la piscina.
Interessante come il buon Spielberg, prossimo alla santificazione degli Oscar per The Fabelmans non si sia comportato in maniera molto diversa dall'imprenditore che stigmatizza nella pellicola: gli scheletri usati per la scena in piscina sono veri, del resto costavano meno di quelli di plastica... chissà se la maledizione che pare gravare sulla saga e soprattutto sul primo film deriva dall'ira di quei corpi bistrattati? Morti violente e premature perseguitano infatti i protagonisti del film: l'attrice che ha interpretato Carole Anne è scomparsa a soli dodici anni poco prima della fine delle riprese del terzo film, Dominique Dunne che interpretava la sorella maggiore è stata vittima di femminicidio nel 1982, l'attore Lou Perry è stato vittima di morte violenta e altre morti improvvise hanno coinvolto altri personaggi o componenti della troupe.
Intanto il buon Lucas che curava gli effetti speciali con la sua Industrial Light & Magic dissemina la stanza dei bambini con il nascente merchandising di Guerre Stellari: poster di Dart Fener e giubbotto con Chewbecca però alla televisioni passano le immagini di Joe il Pilota di cui Spielberg avrebbe diretto il caramelloso remake Always - Per sempre nel 1989.
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