USA 2021, Universal
con Alexander Skarsgård, Anya Taylor-Joy, Nicole Kidman, Ethan Hawke, Claes Bang, Willem Dafoe, Ralph Ineson, Kate Dickie, Björk, Tadhg Murphy, Olwen Fouéré, Ingvar Eggert Sigurdsson, Jon Campling, Murray McArthur, Gustav Lindh, Rebecca Ineson, Eldar Skar, Ian Whyte
regia di Robert Eggers
Il re Aurvandill, tornato da una battaglia, inizia il figlio Amleth ai riti di passaggio per l'età adulta e subito dopo viene ucciso dal fratellastro Fjolnir. Mentre la madre Gudrun viene forzata a nuove nozze, Amleth è costretto a fuggire per salvarsi la vita. Si unisce a una banda di vichinghi che vive di razzie sui mari, un giorno dopo il sanguinoso saccheggio di un villaggio, Amleth incontra una veggente che gli ricorda il suo giuramento di vendetta verso l'assassino di suo padre. Scoperto che Fjolnir ha perso il regno che gli spettava di diritto e si è rifugiato in Islanda, Amleth non esita a mescolarsi agli schiavi destinati ai possedimenti dello zio. Durante il viaggio conosce Olga delle Betulle, una giovane maga, anch'essa destinata alla schiavitù presso Fjolnir. Dopo aver salvato il fratellastro Gunnar, Amleth riesce a conquistare la fiducia dello zio e inizia il suo piano di vendetta con l'aiuto di Olga ma durante un drammatico confronto con la madre che vorrebbe salvare, scopre che Gudrun non ha mai amato il padre ed è da sempre complice dello zio. Amleth uccide la madre ma poi viene catturato, liberato dai corvi, animali totemici del padre, Amleth decide di abbandonare i suoi piani di vendetta e fuggire con Olga di cui ormai è innamorato ma quando scopre che la ragazza è incinta e la sua progenie reale è destinata a continuare, preferisce finire la sua opera di vendetta
Ispirandosi alle antiche saghe che dovrebbero aver ispirato anche Shakespeare, il regista americano Robert Eggers costruisce un blockbuster intriso di violenza arcaica e vendetta senza redenzione con incursioni nel fantastico. Tematiche che non sono certo innovative e seguono il solco tracciato da Il Trono di Spade: rivendicazioni di regni legittimi in un universo che mescola la più prosaica crudeltà umana alla dimensione fantasy.
L'elemento fantastico in The Northman non è dato da animali o altri esseri mitologici, ma la rappresentazione visiva del mondo spirituale della civiltà vichinga, nate dalla fede (la valchiria che trasporta l'eroe nel Valhalla) poteri paranormali (le visioni riguardanti la progenie futura di Amleth) o l'uso di allucinogeni (il rito iniziatico del giovane Amleth). Paradossalmente l'indagine del mondo spirituale dei norreni, l'elemento "autoriale" che dovrebbe distinguere The Northman dai prodotti tipicamente action, è quello che funziona meno: da una ieraticità simbolica delle scene iniziali, in particolare dell'accoglienza del re Aurvandill o la presenza iconica di Bjork nelle vesti della veggente che richiama Amleth al suo compito di vendetta, si finisce a scene di sapore lisergico fino al deludente viaggio della valchiria, realizzata con una mediocre CG e un volo iniziale che ha lo stesso andamento di quello del drago di Never Ending Story: un'apparente caduta del soggetto volante che poi ricompare in cabrata dal basso dell'inquadratura.
Ho particolarmente sofferto la rappresentazione fantastica perché l'ho trovata stridente, mella sua mediocrità, con il resto del film: i paesaggi sono indubbiamente ammalianti ma anche la dimensione sanguigna, per non dire gore dell'opera è notevole: l'immagine di Amleth prigioniero è molto potente, richiama la pittura espressionista.
Il ritorno alle origini della più nota figura shakespeariana conserva le caratteristiche del pensoso principe di Danimarca descritto dal Bardo? qualcosa si può ritrovare: il dilemma della vendetta, se perseguirla o abbandonarla è declinata in maniera diversa: la complicità della madre con lo zio sconvolge Amleth che si risolve a lasciare l'Islanda con Olga e a ricostruirsi una vita, già imbarcati sulla nave che li porta in salvo, il principe ha la visione sul futuro della sua progenie e decide di portare a termine la sua vendetta, apparentemente è un controsenso ma solo eliminando l'eterno nemico Fjolnir, Amleth può assicurare la salvezza alla sua stirpe.
Notevoli le figure femminili e le loro interpreti: la determinata Olga è interpretata da Anya Taylor-Joy, la famosa Regina degli Schacchi lanciata dal film d'esordio di Eggers, The Witch ma soprattutto Nicole Kidman, inizialmente il suo ruolo pare poco più di un cameo ma lo scontro con il figlio è il momento cruciale del film che fa di Gudrun il personaggio più shakespeariano anche se da Amleto passiamo al livore di Lady Macbeth; l'unica nota stridente è ritrovare nel ruolo di madre e figlio la Kidman e Alexander Skarsgård che avevano già lavorato insieme pochi anni fa nella miniserie di successo Big Little Lies in cui interpretavano una coppia sposata vittima di un amore violento.
Commenti