GB, 1998
con Gwyneth Paltrow, John Hannah, John Lynch, Jeanne Tripplehorn, Zara Turner, Douglas McFerran, Paul Brightwell, Nina Young, Virginia McKenna, Kevin McNally
regia di Peter Howitt
La P.R. Helen viene licenziata in tronco, sconsolata prende la metropolitana per tornare a casa dal compagno, Jerry. La trama si sdoppia e mostra cosa succede alla ragazza se prende la metropolitana e dopo aver conosciuto James, che aveva già incontrato in ufficio, torna a casa e sorprende il fidanzato a letto con la ex: rottura immediata, un nuovo taglio di capelli, il coraggio di aprire la propria attività e l'innamoramento con James che le è stato vicino mentre ha superato la delusione del tradimento. Se invece Helen perdesse la metropolitana e impiegasse più tempo per tornare a casa non scoprirebbe il tradimento di Jerry e si adatterebbe a un lavoro più umile e faticoso, la cameriera, per far quadrare i conti mentre il fidanzato continuerebbe la relazione con Lydia...
Avevo visto il film in sala e per quanto sia considerato un cult, ho sempre mantenuto un ricordo poco soddisfacente dell'opera. Un quarto di secolo dopo confermo la mia insoddisfazione nei confronti della pellicola.
Si tratta di una commedia romantica, molto di parola, che risolve i dialoghi piuttosto frizzanti con campi e contro campi, il punto di forza sta nella sceneggiatura, nell'idea di mostrare i due percorsi di vita di Helen a seconda che il caso le permetta o meno di prendere la metropolitana per tornare a casa. L'idea non è nuovissima, i precedenti sono altisonanti: Destino cieco di Kieślowski (1981) e Smoking/No Smoking doppio film di Alain Resnais del 1993.
Al regista Peter Howitt va quindi il merito di aver reso pop tematiche fino allora affrontate dal cinema impegnato e la commedia scorre via con freschezza, grazie anche agli attori dove spicca la grazia di Gwyneth Paltrow che l'anno dopo avrebbe vinto l'oscar per Shakespeare in Love.
Quello che non mi ha mai convinto molto è il finale: sia la Helen in grado di rifarsi una vita che quella rimasta con il fidanzato anche se con il sospetto che la tradisca, si ritrova incinta e senza il coraggio o la voglia di dirlo al compagno: la Helen di successo scopre che James è sposato quindi si sente nuovamente delusa e la giustificazione di James è un po' raffazzonata ma vabbè.. la Helen cameriera finisce per scoprire la tresca del fidanzato perché Lydia la mette davanti al fatto compiuto, in entrambi i casi Helen subisce un incidente e perde il bambino, nel primo caso perde anche la vita. Ho sempre trovato molto pesante questa chiusa per una commedia brillante che reggeva benissimo senza questo inserto melodrammatico. James poi, non mi sembra così disperato per la perdita della donna della sua vita e un fortuito incontro con l'altra Helen che esce dall'ospedale lascia intendere la possibilità di un futuro tra i due.
La morale in fondo è ottimistica: quello che è destinato a te prima o poi ti arriverà, il destino sa aggirare la casualità. tutto molto bello e positivo ragion per cui "l'inquisizione spagnola" (cit) si poteva evitare.
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