Italia 1976
con Marcello Mastroianni, Monica Guerritore, Lucrezia Love, Vittorio Gassman, Eros Pagni, Camillo Milli, Carlo Croccolo, Angelo Pellegrino, Gianfranco Barra, Andrea Bosic, Gabriella Farinon, Paolo Villaggio, Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Senta Berger, Nino Manfredi, Mario Scaccia, Franco Scandurra, Sergio Graziani, Andréa Ferréol, Felice Andreasi, Luigi Uzzo
Regia di Luigi Comencini, Nanni Loy, Luigi Magni, Mario Monicelli, Ettore Scola
Un palinsesto televisivo tenuto insieme dal telegiornale: dalla tv dei ragazzi al quiz, dalle inchieste agli spot, dai servizi in diretta allo sceneggiato, lo spaccato di un'Italia corrotta e vittima dei giochi di potere.
Non uno dei capolavori della commedia all'italiana ma la descrizione di una nazione allo sbando i cui problemi permangono ancora oggi ed è agghiacciante osservare che quella che era una satira sopra le righe e a tratti grossolana abbia profetizzato il futuro della televisione e della politica italiana,
La scelta di legare il palinsesto con il telegiornale, un fantomatico TG3 che sarebbe nato solo nel 1979, anticipa il concetto contemporaneo di infotainment cioè l'informazione spettacolo, il contenitore televisivo che mischia l'approfondimento giornalistico ai programmi più leggeri. Scola dirige le parti del TG3 con l'indolente giornalista Paolo Fiume che finisce per flirtare con la segretaria di produzione, esasperato dall'assurdità delle notizie, fra tutte l'intervista al senatore indagato che rifiuta di dimettersi ammettendo di essere stato eletto perché prevaricatore: se il popolo avesse voluto una brava persona a governarlo non avrebbe certo scelto lui
Comencini dirige i due episodi con Vittorio Gassman, l'episodio della tv didattica Una lingua per tutti - La lezione d'inglese che in un ineccepibile inglese tradotto per favorire l'apprendimento, si narra di uno scontro tra spie CIA e DIA dopo l'omicidio di un ambasciatore africano; Gassman e Comencini tornano per l'episodio della tv dei ragazzi con il telefim L'ispettore Tuttumpezzo che narra in rima, tipo Signor Bonaventura, le avventure di un ufficiale di finanza che né si spezza nè si piega almeno fin che non incontra chi lo frega, in questo caso il faccendiere Vladimiro Palese che con l'aiuto della moglie riesce ad "addomesticare" (nel senso che gli fa fare il cameriere alla festa) l'integerrimo gendarme.
Monicelli dirige il telefilm La Bomba: in una stazione di polizia il ticchettio di una sveglia dimenticata da un'anziana, viene scambiata per una bomba, per non perdere la faccia e far sparire alcune magagne (un geometra trattenuto da tre anni per offesa a pubblico uffiale) il commissario e il prefetto preferiscono far esplodere davvero un ordigno.
Ancora Monicelli alla regia dell'episodio Il generale in ritirata in attesa che parta la parata militare, un generale va in bagno, la medaglia gli casca nella tazza dove i suoi bisogni non sono stati eliminati per la rottura dello sciacquone, finendo per immerdarsi tutto (bella metafora della guerra) al generale esasperato non resta che il suicidio.
Nanny Loy dirige l'inchiesta sul pensionato che vive con trentaduemila lire e Sinite Parvulos inchiesta sui bambini napoletani che si apre con un discorso contro l'aborto a favore dell'infanzia tenuto da un vescovo che premia una serie di ragazzini, tra questi un ragazzino primogenito di una famiglia numerosa, mentre torna a casa il suo sguardo indugia sulle condizioni di sfruttamento dell'infanzia nei vicoli, dopo aver aiutato la madre allettata per l'ennesima gravidanza, il bambino si suicida mentre ritira i panni sul balcone.
Il commento al reportage è affidato a un sociologo americano che propone seriamente di attuare quel che Jonathan Swift espose in un suo scritto satirico: mangiare i bambini poveri
Segue il dibattito in studio con quattro politici napoletani, stranamente omonimi ma, a detta loro, non parenti che dopo aver espresso una marea di luoghi comuni sulla città partenopea finiscono per divorarne il plastisco (anticipato anche Vespa!) in una feroce parodia de Le mani sulla città
Dopo il quiz Disgraziometro in cui vince chi tra i concorrenti ha la disgrazia peggiore, parodia dei quiz di Mike Bongiorno, interpretato da Villaggio che saluta con Malinconia al posto di Allegria in cui si anticipa beffardamente la tv del dolore o il fatto di esporre qualsiasi cosa di sé nei reality, arriva lo sceneggiato Il Santo Soglio dove Magni torna alla sua amata Roma papalina con Manfredi che interpreta un cardinale che si finge moribondo per essere eletto mentre i due rivali sono in perfetto equilibrio e il conclave opta per una figura di transizione che duri poco.
Ottenere il potere e conservarlo il più a lungo possibile, è quello che ci testimonia il servizio dalla Sala delle Cariatidi dove si sta inaugurando l'Anno Pregiudiziario; le alte figure istituzionali sono vecchissime e malate ma non intendono cedere il posto a una classe dirigente più giovane.
Classe dirigente corrotta, pensionati che non arrivano a fine mese, stigmatizzazione dell'aborto e sfruttamento dei bambini, l'intervallo che mostra l'assalto agli ospedali che avvisano di avere solo posti in piedi: com'è lontana l'Italia del 1976, vero?
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