The Haunted Palace
USA 1963, American International Pictures
con Vincent Price, Debra Paget, Lon Chaney Jr., Frank Maxwell, Leo Gordon, Elisha Cook Jr., John Diekies, Harry Ellerbe, Cathy Mercant, Barboura Morris, Milton Parsons, Bruno Ve Sota, Guy Wilkerson, I. Stanford Jolley, Darlene Lucht
regia di Roger Corman
Colto sul fatto durante le stregonerie che coinvolgono le ragazze del villaggio, Joseph Curwen viene bruciato vivo ma prima del supplizio lo stregone getta la sua maledizione sul villaggio di Arkham; 110 anni dopo Charles Dexter Ward e la moglie Anne vengono a prendere possesso dell'antico maniero di Curwen di cui Ward è discendente. Gli abitanti di Arkham riservano una pessima accoglienza ai nuovi venuti che notano come il villaggio sia pieno di persone deformi. Il dottor Willet spiega le stranezze del villaggio raccontando ai Ward la leggenda di Curwen e la maledizione che ha lanciato sulla popolazione. Il ritratto dello stregone domina ancora il salone del castello e la somiglianza con il giovane Ward è impressionante ma il quadro sembra avere una malefica influenza su Charles che si trasforma da persona mite in un violento: è Curwen che si è impossessato del corpo del discendente e, dopo essersi vendicato di chi lo ha arso vivo, con l'aiuto dei due fedeli aiutanti vuole riprendere i sui esperimenti sovrannaturali riportando in vita l'amata Hester e sacrificando Anne alle divinità infernali ma l'ennesimo omicidio scatena la furia degli abitanti di Arkham che arrivano in tempo per salvare Anne e (forse) a spezzare il legame tra Charles e Curwen.
Film di passaggio nella cinematografia del prolifico Corman, re dei B movie: dopo il grande successo dei film incentrati sui racconti di E. A. Poe, il regista decide di attingere all'immaginario di H. P. Lovecraft ma per ovviare ai timori della casa di produzione che temeva di deludere il pubblico se fossero venuti meno i riferimenti a Poe, si scelse un titolo preso da una poesia di Poe e alcuni suoi versi sono letti come introduzione e chiusa della pellicola, per il resto la trama si ispira totalmente al mondo lovecraftiano, in particolare al romanzo Il caso di Charles Dexter Ward, ed è la prima volta che in un film compare il Necronomicon, il terribile testo di magia nera inventato dallo scrittore e elemento ricorrente in moltissimi suoi racconti.
La città dei mostri un classico esempio di film gotico degli anni '60 e in alcuni momenti diventa anche noioso, tanto tutto è prevedibile e non esce dai binari del genere, resta però ammirevole l'eleganza formale e stilistica, tenendo conto che Corman è famoso per girare le sue opere in pochissimi giorni e a basso costo. Se il trucco degli abitanti deformi è risibile, buono è l'uso dello zoom, anche questo usato per la prima volta su un set cinematogafico per sovradimensionare gli ambienti del castello.
Ottima poi la prova di Vincent Price che con Corman ebbe una lunga collaborazione che comprende tutto il ciclo ispirato a E. A. Poe: gli bastano pochi giochi di sguardi per trasformarsi dal bonario gentleman Charles Dexter Ward nel malefico Curwen, il suo fedele aiutante è Lon Chaney Jr. un altro grande interprete dell'horror classico americano.
Il film è l'ultima interpretazione dell'attrice Debra Paget prima di ritirarsi dalle scene.
Da notare il particolare della lista dei discendenti di chi condannò al rogo Curwen e di cui lo stregone revenant vuole vendicarsi: cinque nomi segnati su un foglio da cui viene strappato quello di chi ha subito la vendetta...
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