A Man Called Horse
USA 1970
con Richard Harris, Judith Anderson, Jean Gascon, Manu Tupou, Corinna Tsopei, Dub Taylor, James Gammon, Tamara Garina, Michael Baseleon, Eddie Little Sky, William Jordan, Lina Marin
regia di Elliot Silverstein
L'affettato lord inglese John Morgan è in America per cacciare quando viene catturato da una banda di Sioux. John diventa l'uomo di fatica di Orsa Grigia, la madre del capo tribù e viene chiamato Shunka Wakan, Cavallo. Nel villaggio indiano c'è anche un altro prigioniero, Batise, che si finge pazzo perchè gli indiano rispettano i folli. Dopo alcuni tentativi di fuga e la pretesa di essere rispettato come essere umano, Shunka Wakan inizia ad esser rispettato quando sventa un attacco Shoshone. John chiede in sposa Tortora Bianca, la sorella del capo ma per poterla sposare deve sottoporsi a un doloroso rito d'iniziazione. Anche se il progetto di Batise e John è la fuga per tornare tra i bianchi, John è veramente innamorato di Tortora Bianca che però muore durante un attacco Soshone, come Batise. La tribù rivale viene sconfitta grazie alle tecniche militari inglesi suggerite da John che potrebbe andarsene ma preferisce restare al campo fino alla morte di Orsa Grigia.
Uno dei titoli più celebri dell'ondata di western "revisionisti" sui nativi americani della fine degli anni'60 e dei primi anni '70. Un uomo chiamato Cavallo evita di raccontare lo scontro tra bianchi e indiani ma vuole quasi essere un trattato etnologico della vita Sioux, da qui la figura, anche buffa, di Batise che serve per spiegare a John e al pubblico gli usi e i costumi della tribù.
Nonostante il desiderio di tornare alla civiltà John Morgan rimane affascinato dalla vita dura ma fedele ai ritmi della natura dei nativi: la vecchia depredata di tutto dopo la morte del figlio in battaglia e lasciata a vagare sulla neve in attesa della morte, il dolorosissimo rito d'iniziazione che mette in contatto con il Grande Spirito in un tripudio di scene lisergiche che si sommano a molti inserti naturalistici di aquile e altri predatori in caccia proprio per sottolineare la profonda connessione con la natura dei popoli indiani.
Una visione molto romantica del mondo indiano che però paga pegno nelle interpretazioni, la vecchia Orsa Grigia, madre di Mano Gialla e Tortora Bianca, è niente meno che Judith Anderson, la perfida signora Danvers, la governante di Rebecca la prima moglie, e anche la bella indiana che ruba il cuore di Morgan è interpretata dalla debuttante attrice greca Corinna Tsopei, mentre Mano Gialla è un attore originario delle Fiji: insomma il percorso di rivendicazione indiana è ancora molto lungo.
Rivisto oggi il film sente i segni del tempo e si presenta come un classico prodotto dell'epoca, ma l'ottima interpretazione di Richard Harris e la trama classica ma sempre avvincente lo rendono ancora un film piacevole: all'epoca ebbe così tanto successo da avere due sequel.
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