Bedlam
USA 1946 RKO
con Boris Karloff, Anna Lee, Billy House, Richard Fraser, Glen Vernon, Ian Wolfe, Jason Robards Sr, Leyland Hodgson, Joan Newton, Elizabeth Russell, Skelton Knaggs, John Goldsworthy
regia di Mark Robson
1761: l'avido George Sims, con velleità letterarie, è il dispensiere generale del manicomio di St Mary Bethlehem comunemente detto Bedlam, quando il poeta Colby muore cercando di fuggire dal manicomio, Lord Mortimer chiama a rapporto Sims che qui incontra la protetta del nobile, Nell Bowen. Tra Sims e la ragazza è odio a prima vista e il disprezzo di Nell aumenta quando va a visitare Bedlam dove i matti vengono esposti a pagamento. Su consiglio del quacchero Hannay, Nell usa la sua influenza su Mortimer per cercare di riformare il manicomio ma Sims sa abilmente rigirare la situazione e far litigare Nell e Mortimer, esasperando gli animi a tal punto da far internare Nell a Bedlam. Una visita clandestina di Hannay convince la ragazza a cercare di cambiare le cose anche dall'interno irritando ancor di più Sims che la sbatte in cella con un energumeno furioso conquistato dalla gentilezza della ragazza. Per impedire che il nuovo incontro con la commissione liberi Nell, Sims si appresta a darle una sua pozione ma gli altri internati si oppongono e si ribellano catturandolo, mentre Nell fugge, i pazzi celebrano il processo al loro carnefice giudicandolo sano di mente e concedendogli la libertà ma Dorothea, muta vittima degli abusi di Sims lo uccide. Il corpo viene nascosto in un intercapedine a cui stava lavorando Hannay ma il quacchero tace per lasciare che la commissione proceda con le riforme per rendere più umane le condizioni degli internati conquistando così l'amore di Nell.
Se è ben noto che Stanley Kubrick s'ispirò al pittore inglese William Hogarth per il suo Barry Lyndon, è assai meno risaputo che già trent'anni prima, il produttore Val Lewton, alla sua ultima produzione RKO, si ispirasse al pittore inglese, in particolare al quadro del 1733 Il manicomio di Bedlam (dalla serie Carriera del libertino): il dipinto viene fedelmente ricostruito nella prima scena in cui si vede l'interno del manicomio, quando Nell va a fare la visita e dal primo piano che rivela il raccapriccio per quello che si trova davanti la macchina da presa si allarga fino a mostrare la stessa composizione del quadro ispiratore.
Bedlam è più un film in costume che un horror ma l'uso del buio, del non visto e la musica thriller sono cifre stilistiche della produzione lewtoniana ben presenti anche in questo film.
Notevole la prova degli attori: Karloff passa con grande capacità dal tono ossequioso e servile che Sims ha con i nobili al ghigno crudele con cui sevizia gli internati del suo manicomio. Anna Lee è carismatica nel dipingere la figura di Nell, attrice che ha saputo farsi strada nella vita, con un buon cuore che cerca di rinnegare, si caccia nei guai per orgoglio e la troppa spavalderia che non la fa mai cedere davanti alle vessazioni di Sims e il suo esempio porterà tutto il manicomio a ribellarsi all'aguzzino, per giunta dimostrando più umanità delle persone normali perché i pazzi sono in grado di riconoscere e perdonare le debolezze di Sims; ovviamente la liberazione del dispensiere lo avrebbe portato a una vendetta ma l'intervento di Dorothea, la muta colomba, vittima prediletta di Sims, elimina definitivamente il crudele personaggio.
Ispirandosi al quadro di Hogarts e ad altre stampe, la pellicola restituisce una ricostruzione piuttosto fedele delle contraddizioni dell'epoca: le condizioni indicibili degli internati, non sempre per malattia ma spesso per liberarsi di rivali o parenti scomodi, in contrasto con l'opulenza della classe nobile per cui i matti sono sono fenomeni da baraccone da deridere, a cui far recitare strampalate commedie rivestiti di vernice d'oro che ne causerà la morte. Tra questi due mondi opposti si muove la figura del quacchero che con la sua fede riesce a smuovere la sensibilità di Nell e poi a conquistarne il cuore.
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