The Hands of Orlac
Francia, GB, 1960
con Mel Ferrer, Lucile Saint Simon, Dany Carrel, Christopher Lee, Felix Aylmer, Peter Reynolds, Basil Sydney, Donald Wolfit, Donald Pleasence
regia di Edmond T. Gréville
Il grande pianista Stephen Orlac ha un incidente aereo e rischia di perdere l'uso delle mani, il chirurgo per salvaro gli impianta le mani di un assassino giustiziato quella stessa notte. L'intervento va in porto ma il pianista inizia ad avvertire istinti omicidi così fugge dalla fidanzata Louise per non metterla in pericolo e si rifugia nei bassi fondi di Marsiglia dove viene riconosciuto da un mago di mezza tacca, Neron che inizia ad alimentare le sue maanie...
Terza trasposizione cinematografica del romanzo Le mani di Orlac di Maurice Renard, dopo quella espressionista di Robert Wiene nel 1924 e Amore folle del 1935. Seguirà ancora un adattamento nel 1962.
Le mani dell'altro punta monto sulla suggestione psicologica: Orlac non uccide nessuno (forse il povero gatto della fidanzata) nonostante sia sempre più convinto di subire gli istinti omicidi conservati dalle mani dello strangolatore. L'intuizione è buona, del resto siamo in un periodo della storia cinematografica dove la psicanalisi gioca un grande ruolo nella costruzione delle trame; ma uno spunto non è sufficiente così entra in scena il personaggio di Nero che per puro sadismo e per invidia dato lo scarso successo dei suoi numeri, alimenta le suggestioni di Orlac portandolo quasi sull'orlo della pazzia.
Sarà Louise, disposta al sacrificio, a dimostrare che Orlac non è in grado di uccidere pur avendone l'occasione. Per fugare ogni dubbio si scopre che lo strangolatore frettolosamente impiccato era innocente a sua volta. Nessuna critica al sistema giudiziario m solo un'ulteriore conferma per il pianista che può tornare alla sua vita.
Il film procede senza troppi scossoni verso la soluzione finale, anonima anche la regia, più interessanti i cattivi, Nero e la complice Li-Lang che i due protagonisti.
Commenti