The Merry Widow
USA 1925 MGM
con Mae Murray, John Gilbert, Roy D'Arcy, Josephine Crowell, George Fawcett, Tully Marshall, Edward Connelly, Sidney Bracey, Albert Conti, Hughie Mack, Clark Gable, Dale Fuller, Don Ryan, George Nichols
regia di Erich von Stroheim
A un giorno di viaggio da Castellano, capitale del regno di Monteblanco, avviene l'incontro tra Sally O'Hara, stella di una compagnia americana e i principi in incognito Danilo Petrovich e Mirko, erede al trono. Danilo è un seduttore impenitente però s'innamora della bella Sally ma il viscido cugino fa in modo che la ragazza scopra che l'amato le ha tenuto nascosta la sua vera identità dopo la loro prima (casta) notte d'amore. Danilo decide di sposare Sally ma i sovrani si oppongono e il principe è costretto a rinunciare alle nozze, certo che la sua lettera d'addio sia arrivata a Sally, che invece riceve la notizia da Mirko che la tratta come una cortigiana. Per ripicca Sally sposa il vecchio barone Sadoja che muore la prima notte di nozze. Ora che è la donna più ricca del regno e folleggia a Parigi, Sally diventa la sposa ideale per Mirko, che punta ai suoi milioni. Anche Danilo raggiunge Sally a Parigi e convinto che sia veramente innamorata del cugino non si difende durante un duello contro di lui. Fortunatamente Danilo si salva mentre Mirko viene ucciso proprio il giorno dell'incoronazione così Danilo e Sally oltre che marito e moglie diventano anche sovrani di Monteblanco
Dopo l'insuccesso di Greed, Erich von Stroheim deve ripagare i debiti alla MGM girando la seconda versione delle quattro tratte dall'operetta omonima di Franz Lehár, sotto la supervisione attenta di Irving Thalberg che cercò di moderare gli eccessi del regista e impose l'happy end finale. La vedova allegra fu anche uno dei primi film ad avere inserti a colori, ma quella versione è andata perduta.
Colpisce che il regista, figlio di un cappellaio viennese che millantava nobili origini, fosse così implacabile nel denunciare i vizi e le ipocrisie della nobiltà a cui fingeva di appartenere, a differenza della terza versione diretta da Ernst Lubischt una decina di anni dopo, Stroheim si concentra sull'antefatto, di poco spessore anche nell'operetta, dell'amore tra Danilo e Sally prima che diventi la ricca baronessa Sadoja con l'incontro fortuito nell'alberghetto dove stanzia l'esercito di ritorno dalle manovre e dove arriva la frizzante "rosa irlandese" che sa tenere a bada la corte di quelli che crede dei comuni ufficialetti.
Mentre il viscido Mirko fa di tutto per mettere in difficoltà il cugino già nel villaggio, Danilo riesce a mantenere segreta la sua vera identità ma rimane molto colpito dalla ragazza, è già innamorato senza saperlo come dimostra la geniale sequenza dell'esibizione di Sally che, mostrando cosa osservano gli spettattori dal binocolo, racconta i diversi tipi di passione, il vecchio e sciancato Sadoja guarda eccitato le caviglie della ragazza, esemplificando il fetiscimo, Mirko ne ammira il corpo incarnando la lussuria, Danilo ne guarda il volto, dimostrazione amorosa.
Altro momento molto bello è il montaggio alternato tra la romantica cena tra Danilo e Sally e la festa orgiastica organizzata da Mirko, entrambi si tengono da "Francois" il locale più in di Castellano. Mentre Danilo guarda addormentarsi la ragazza mentre due musiciste seminude suonano bendate, Mirko spara a una statua bucandole, quindi aprendole, gli occhi. Un simbolismo esplicitato nella scena seguente dove il principe ereditario riesce finalmente a svelare la vera eredità del cugino che per salvare l'onore della fanciulla è costretto a chiederne la mano.
Il secondo in linea di successione al trono però non può sposarsi con una ballerina, neppure in un regno da operetta così i sovrani intervengono per impedire le nozze, rischiando di smascherare anche il loro falso sentimento che regge il regno.
La regina Milena fa di tutto per consolare il nipote ma brucia la lettera d'addio a Sally dopo averla strappata, strappo che corrisponde al momento di disperazione in cui Sally straccia l'abito nuziale dopo essere stata informata con la solita malignità da Mirko che le nozze sono saltate e lei deve lasciare il Paese.
Dopo aver accettato di sposare il vecchio barone per ripicca, Sally è disgustata dal dover passare la notte con lui ma per sua fortuna il vecchio muore prima che le nozze vengano consumate facendo di Sally una vedova ricchissima. Terminato il lutto, Mirko con il benestare dei genitori si reca a Parigi per recuperare i milioni che fanno la fortuna del regno prima che Sally impalmi qualcun altro, per sottolineare l'intento economico di Mirko quando il principe ereditario rincontra la ragazza ormai diventata una sofisticata dama parigina, l'immagine della donna viene virata al negativo per far risplendere solo i suoi gioielli, unico interesse di Mirko, trucco che mi ha ricordato la Lorelei de Gli uomini preferiscono le bionde che vede la testa di Piggy trasformarsi in un enorme diamante.
Anche Danilo corre a Parigi ma la gelosia gli fa credere Sally accetti la corte del cugino mentre in verità lo ripaga con acide frecciate, così all'inevitabile duello tra i due non spara al cugino che invece mira al cuore. A Sally che lo raggiunge sul luogo del duello confida di aver risparmiato Mirko perché è l'uomo che lei ama.
Che per Stroheim il film dovesse finire con questa tragedia è chiarissimo anche dal salto temporale: si torna a Castellano, Danilo è convalescente e felice con Sally quando arriva la notizia della morte del re Nikita, al funerale del sovrano un vecchio soldato che era stato malmenato da Mirko e i suoi amici la notte dell'orgia, uccide il principe ereditario ormai a un passo dall'esser sovrano spianando la strada al trono per Danilo e Sally.
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