Italia 1961
con Totò, Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Virna Lisi, Lia Zoppelli, Lauretta Masiero, Jole Mauro, Ignazio Leone, Salvo Libassi, Nando Bruno, Anna Campori, Vittorio Congia, Pietro De Vico, Ughetto Bertucci, Ely Drago, Mario Siletti, Totò Mignone, Francesco Mulè, Tina Perna, Flora Carabella, Edy Biagetti, Nando Angelini
regia di Mario Mattoli
Ernesto, mentre è con l'amante, telefona alla moglie inventando di aver ritrovato un amico di vecchia data. Il giorno dopo si presenta a casa sua il dottor Tanzarella in persona a suffragare il racconto, si tratta in realtà di un ladro che era nascosto nell'appartamento durante la telefonata di Ernesto e ora lo vuole ricattare. Non sa però che il nome scelto buttando l'occhio su una rivista è il medico personale del Duce così la contessa Bernabei, suocera di Ernesto, invita il dottore a un pranzo a cui parteciperà anche un ministro. Il lestofante accetta per rubare le preziose posate d'oro che saranno usate per l'occasione. Tanzarella presenta l'amante di Ernesto come la propria moglie ma la donna ha avuto anche un fugace incontro con il ministro finita con una défaillance dello stesso...
Sua Eccellenza si fermò a mangiare è l'ultimo film girato da Mattoli con Totò: il lunghissimo sodalizio pare si interruppe per uno screzio sul set.
Il film è una pochade sullo scambio di ruoli a partire dalla "materializzazione" del personaggio fittizio inventato da Ernesto per giustificarsi con la moglie, il fatto che senza volerlo il marito fedifrago abbia scelto il nome di un personaggio molto vicino al Duce mette in moto tutta una serie di situazioni paradossali che sottolineano alcune caratteristiche italiane che esulano dal solo periodo fascista, prima di tutto l'ossequisità coi potenti nella speranza di fare carriera.
La pellicola si diverte anche a giocare con il gallismo italiano: la bella moglie di Ernesto è preoccupata perché il marito la trascura da tre mesi, indecisa se la tradisca o se sia malato ma ben più grave è la situazione del ministro che ritrova nei panni della signora Tanzarella una donna con cui aveva fatto cilecca in un incontro occasionale: il timore è che la voce si sparga e arrivi anche all'aitante capo della nazione.
Anche Ernesto, preferisce passare da ladro delle preziose posate d'oro piuttosto che fingersi cornuto per coprire il ministro; l'unico che riuscirà nell'intento di portare a termine il colpo con il placet degli ospiti è il ladro interpretato da Totò, disonesto quanto si vuole ma assai meno ipocrita dei ricchi commensali.
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