Italia 2021 01distribution
con Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roia, Serena Rossi, Claudia Gerini, Pier Giorgio Bellocchio, Roberto Citran, Luca Di Giovanni, Antonino Iuorio, Vanessa Scalera, Daniela Piperno
regia: Manetti Bros
Mentre Diabolik terrorizza la citta di Clerville, torna dal Sudafrica la ricchissima e bellissima lady Kant con un celebre diamante rosa. Diabolik organizza il furto ma la donna lo sorprende confessandogli che il diamante è un falso e l'originale è stato venduto per sventare un ricatto. Diabolik controlla la pietra e le parole di Eva Kant trovano conferma: per la prima volta il cinico ladro ha trovato una donna di cui fidarsi. A casa intanto lo aspetta Elisabeth Gay, ragazza follemente innamorata del suo alterego "normale", Valter Dorian. Benché succube del compagno, Elisabeth scopre il nascondiglio segreto di Diabolik e avvisa la polizia: finalmente Ginko riesce a catturare il pericoloso rapinatore che viene condannato a morte, ma con l'aiuto di Eva Kant Diabolik sfugge alla ghigliottina sacrificando al suo posto il vice ministro della giustizia, Giorgio Caron, un corrotto che ricattava anche Eva Kant. Scoperto che il tesoro di Caron si trova in una cassetta segreta a Ghenf, Diabolik si fa aiutare da Eva Kant ad organizzare un ingegnoso piano che però vuole eseguire da solo ma ancora una volta sarà la ragazza a salvarlo da Ginko.
Premetto che non ho mai letto nessun fumetto di Diabolik per cui ho nutrito un odio latente visto che ho dovuto subire diversi indesiderati pizzicotti per controllare se non avevo la maschera come Eva Kant, data l'omonimia, vabbè.. disgrazie della preadolescenza.
Al netto della scarsa conoscenza del fumetto, ho apprezzato molto il film dei Manetti Bros. anche se i trailer cinematografici non mi avevano convinto.
Sono rimasta conquistata dalla perfetta ricostruzione filologica della Milano (pardon Clarville) anni' 60: ineccepibile la scenografia fatta solo di palazzi razionalisti e oggetti di design, i costumi di Eva Kant erano raffinatissimi con molte citazioni alle bionde hitchcockiane, a un certo punto c'è anche la famosa acconciatura di Vertigo e in fondo Eva Kant è una donna che visse anche più di due volte come scopriamo dai ricatti che ha subito da Caron, una perfetta dark lady in un film che non teme di riscoprire le atmosfere noir, attualmente un po' in declino.
Il discorso filolofico continua anche nel taglio registico e soprattutto nella parte iniziale ci sono dei movimenti di macchina che non fanno ben capire con quale punto di vista ci stiamo immedesimando: alcune scene sembrano riprese da un nascondiglio come se Diabolik o chi per lui stesse spiando la situazione ad esempio nel primo incontro tra il falso Ginko ed Eva Kant, altre volte i movimenti di macchina s'immedesimano con pov dello spettatore spostandosi da una parte all'altra della stanza per capire dove è fuggito il rapinatore.
Le atmosfere notturne, le scorribande in macchina sono un tratto distintivo anche di Coliandro ma i Manetti Bros hanno saputo declinarle nel tono elegante e algido che caratterizza il film. Nonostante la mancanza di vorticose scene d'azione e la lunghezza, Diabolik riesce a catturare l'attenzione dello spettatore, grazie alla bravura del trio di protagonisti e alla corte di caratteristi, collaboratori di lungo corso dei registi.
Molto bella anche la canzone dei titoli di testa e di coda firmata da Manuel Agnelli.
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