Lifeboat
USA 1944 20th Century Fox
con Tallulah Bankhead, William Bendix, Walter Slezak, Mary Anderson, John Hodiak, Henry Hill, Hume Cronyn, Heather Angel, Canada Lee
retia di Alfred Hitchcock
Dallo scontro tra un transatlantico americano e un U-Boot tedesco si salvano pochissime persone: Connie Porter una giornalista snob e senza scrupoli che ha filmato gran parte della tragedia, John Kovac, adetto alla sala macchine, altri membri dell'equipaggio: l'addetto radio Stanley Garrett, il marinaio Gus Smith ferito ad una gamba di cui si prende cura l'infermiera Alice Mac Kenzie, l'industriale Sergio Rittenhouse, l'inserviente di colore Joe che ha salvato una donna e il suo neonato. I naufraghi non esitano a dare ospitalità a un marinaio tedesco, anche se la sua presenza non è gradita a tutti. La signora Higgins, quando capisce che il figlioletto è morto si getta in mare. La gamba di Gus va sempre peggio e bisogna amputarla e l'unico in grado di farlo sembra il soldato tedesco che in questo modo si assicura la fiducia degli altri naufraghi e ben presto assume un ruolo di comando nella scialuppa anche se si scopre che non è un semplice marinaio ma il capitano del sottomarino, che ha finto di non capire l'inglese ma quando saranno scoperti i suoi più biechi raggiri subirà la dura vendetta degli altri...
Film di propaganda bellica che non ebbe grande successo, secondo Hitchcock perché il pubblico americano non accettava la superiorità del tedesco Willy.
Prigionieri dell'oceano è in realtà l'ennesima sperimentazione filmica di Hitch: un film da camera ambientato in un luogo insolito, una scialuppa di salvataggio, unico e solo set di tutto il film che entra subito in medias res mostrando giusto la ciminiera della nave che s'inabissa nell'oceano e una panoramica di oggetti che testimoniano il disastro fino a fermarsi sulla scialuppa dove siede nella sua calma glaciale, Connie che, impellicciata e truccata di tutto punto, cerca di documentare tutto il possibile con la tragedia; con la sua solita perfidia Hitchcock si accanisce sul personaggio di Connie facendole perdere tutto dalla Leica alla macchina da scrivere, dalla pelliccia al costoso braccialetto.
Prigionieri dell'oceano è uno studio di personaggi: il capitano d'impresa che istintivamente prende il comando ma ben presto si rivela un pusillanime, John Kovac il giovane comunista un po' sbruffone attratto dalla reporter snob quanto lei è attratta da lui, se questa è probabilmente solo una sbandata, l'amore tra Stanley e Alice culminerà in un matrimonio. Gus non vorrebbe perdere la sua gamba perché innamorato di Rosina, una donna un po' leggera con una sfrenata passione per il ballo che non saprebbe cosa farsene di un compagno sciancato.
Interessante anche la figura di Joe, l'inserviente di colore: Connie lo chiama amichevolmente Carbone, qualcuno usa il termine negro tra l'imbarazzo generale ma anche lui viene incluso nelle decisioni generali con suo stupore. Joe ha un passato da borsaiolo, talento a cui dovrà di nuovo ricorrere per il bene dei naufraghi, l'uomo però si è riscattato e alla fine mostra con orgoglio la foto della famiglia con il figlio universitario.
Poi c'è Willy, il tedesco accolto sull'imbarcazione: nonostante gli altri naufraghi decidano di tenerlo a bordo e dividere con lui le loro scarse razioni, il capitano del sottomarino non mostra mai alcuna umanità e persegue senza scrupoli il suo piano: dirigersi verso la più vicina nave tedesca di rifornimento e fare prigionieri i suoi compagni di viaggio. Nonostante lo scoprano più volte a mentire, i naufraghi finiscono per affidarsi a lui e quando scoprono la sua insensibilità verso la sorte di Gus, che egli stesso ha spinto in mare, e il fatto che non abbia diviso con loro le sue scorte d'acqua farà scattare l'ira funesta degli altri sopravvissuti. Sembra sempre incredibile che un uomo solo, guardato anche con iniziale sospetto, finisca per prendere il potere anche su una piccola imbarcazione, invece il mondo è pieno ancora oggi di questi eventi. Gli stessi naufraghi restano stupiti che Willy non sia stato toccato da quanto fatto per lui ma il messaggio bellico e la critica politica di Hitchcock sono di guardarsi sempre da chi inganna senza scrupoli e restare uniti per combattere il nemico.
Sembra incredibile ma anche in questo film il regista riesce ad infilare un suo cameo, probabilmente il più geniale ed ironico: lo si vede su un giornale nella reclame di un prodotto dimagrante nella classica foto del prima e dopo la dieta.
social