Italia, 1965
con Walter Brandi (Walter Brandt), Mirella Maravidi (Marilyn Mitchell), Barbara Steele, Alfredo Rizzo (Alfred Rice), Riccardo Garrone (Richard Garrett), Luciano Pigozzi (Alan Collins), Tilde Till, Ennio Balbo (Edward Bell), Steve Robinson, René Wolf
regia di Massimo Pupillo (Ralph Zucker)
Albert Kovaks, aiutante del notaio Morgan, sbrigando la posta mentre il Morgan è assente, apre una massiva che invita urgentemente il notaio a Bregonvile per redigere il testamento di Jeronimus Hauff. Il giovane vi si reca al posto del notaio e viene accolto dalla figlia di Hauff e la sua matrigna che gli rivelano che il dottor Hauff è morto da un anno. Intanto una serie di morti improvvise funesta il paese segnato dall'antica leggenda degli untori di peste del XV secolo: si sente nuovamente il carro dei monatti attraversare la cittadina anticipando la morte di qualcuno, e a morire sono gli amici più cari di Hauff che hanno firmato il suo certificato di morte, solo un testimone non è di Bregonvile ma per Kovaks non sarà difficile scoprirne l'identità...
Una produzione minore del fiorente genere gotico italiano anni'60 che esemplifica tutti i difetti e i pregi del filone:
il cast con nome inglese per sfondare sul mercato estero, l'ambientazione straniera, in questo caso tedesca su uno sfondo prettamente italiano in questo caso la villa sorta sul vecchio lazzaretto quattrocentesco è il castello Chigi a Castel Fusano e i pini marittimi sono difficili da spacciare per flora teutonica ma come sempre, nella povertà dei mezzi spicca la fotografia e il luogo è reso inquietante grazie appunto all'ottima fotografia e ai suoni.
La produzione ricorda un po' gli sceneggiati di stampo gotico che qualche anno dopo sarebbe approdata in televisione e ci sono soluzioni classiche già risibili al tempo: la vecchia che si fa il segno della croce quando Kovaks le chiede dove si trovi la sperduta villa Hauff ma l'idea degli appestati che ritornano dalle tombe per vendicare Jeronimus Hauff è originale e anche se si vede pochissimo degli elementi sovrannaturali della trama (soluzione sempre positiva) il carro dei monatti, le mani degli untori che riprendono vita lasciano il segno.
Anche gli effetti speciali non sono male per appartenere a una produzione a basso costo, interessante come sempre il cast che vanta l'icona del gotico italiano, Barbara Steele e Luciano Picozzi, altro caratterista votato al genere, spesso in ruoli di servo, in questo caso giardiniere, che conosce i segreti del padrone.
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