USA 2020
con John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Himesh Patel, Fiona Dourif, Andrew Howard, Martin Donovan
regia di Christopher Nolan
Un agente segreto americano, chiamato solo il Protagonista, partecipa sotto copertura ad una azione antiterroristica russa e infrange gli ordini per mettere in salvo il pubblico innocente sequestrato nel teatro dell'OPERA di Kiev venendo catturato e ingerendo una pillola di cianuro per evitare la tortura ma si risveglia in un luogo segreto dove scopre che l'operazione era un test che ha superato e ora è pronto per entrare a far parte di una sezione speciale che vuole combattere una terribile minaccia proveniente dal futuro dove si è scoperto come invertire l'entropia degli oggetti e farli muovere a ritroso nel tempo. Il protagonista si reca a Mumbai per scoprire chi rivende i proiettili a entropia invertita, qui prende contatti con l'agente Neil che diventerà il suo braccio destro nel tentativo di fermare SATOR l'oligarca russo che ha immesso sul mercato i proiettili. Per entrare in contatto con lui sfruttano la debolezza della moglie, Kat che ha conosciuto il magnate vendendogli un falso Goya realizzato dal falsario Thomas AREPO. Sospettando l'inganno Sator minaccia la moglie di non farle più vedere il figlio e il Protagonista promette alla donna la sicurezza per lei e il bambino se lo aiuterà e in cambio farà sparire il falso Goya dal magazzino di massima sicurezza gestito dalla ROTAS all'aeroporto di Oslo. La trama si fa ancora più complessa quando si scopre che la scienziata che ha scoperto il fenomeno dell'inversione ha diviso il logaritmo in nove blocchi per impedire la distruzione del mondo ma Sator, ormai malato terminale per aver trascorso la prima giovinezza in una città fantasma russa scavando materiale nucleare poi rivenduto ai terroristi del futuro, ha recuperato anche l'ultimo blocco del logaritmo per far terminare il mondo con la sua morte, in un delirio di onnipotenza...
Nel film che avrebbe dovuto risollevare le sorti cinematografiche dell'estate pandemica del 2020, Christopher Nolan sviluppa la sua ossessione filmica per il tempo nel suo lavoro più personale, realizzato da solo senza il consueto aiuto del fratello Jonathan alla sceneggiatura.
Come sempre si tratta di una trama molto semplice complicata dalla destrutturazione temporale in questo caso arricchita dalla declinazione misteriosa (vogliamo dire alchemica?) del famoso Quadrato di Sator un quadrato palindromo dove le lettere formano una frase latina il cui significato non è ancora chiaro. Molto diffuso in epoca romana il quadrato si trova anche su diverse cattedrali per cui si pensa che alla frase sia stato attribuito un significato religioso.
Non credo però che il regista abbia voluto giocare con i significati della frase, Nolan sfrutta il mito del quadrato ma quello che gli interessa è la pura rappresentazione del testo le due parole ripetute in senso in verso che creano quella tenaglia temporale che tanta importanza avrà nella battaglia finale.
Del resto la critica stessa muove la stessa accusa il film, piacevole e intrigante ma superficiale.
A me ha divertito anche se quasi sempre nei lavori di Nolan soffro qualche lungaggine di troppo necessaria forse a chiarire i meccanismi temporali (però Terminator era del 1984, Fringe ha una decina d'anni e dobbiamo ancora star qui a spiegare i paradossi e i multiversi temporali?!?).
Se mi annoio nelle reiterate lezioncine mi esalto anche nella precisione con cui il regista riesce a fare intersecare i diversi mondi: la scena dell'inseguimento in autostrada che nell'inversione temporale spiega bene il ruolo della macchina che si frappone tra i duellanti.
Oltre all'ossessione per il tempo, è nota l'idiosincrasia del regista per le riprese digitali che limita sempre al massimo, anche molte delle scene a ritroso sono state girate con il più classico dei metodi, riavvolgendo la pellicola e per chi, come la sottoscritta, ha passato decenni a smanettare con il videoregistratore il riconoscimento è lampante e forse è il vero atto d'amore che Nolan riserva nel suo film da tutti descritto come algido e impersonale, almeno nella descrizione dei personaggi.
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