Unfaithfully Yours
USA 1948 20th Century Fox
con Rex Harrison, Linda Darnell, Rudy Vallee, Barbara Lawrence, Kurt Kreuger, Edgar Kennedy, Torben Meyer, Robert Greig, Lionel Stander, Al Bridge, Julius Tannen, Evelyn Beresford
regia di Preston Sturges
Il direttore d'orchestra Alfred De Carter torna da una lunga tournée sempre più innamorato della bella e giovane moglie Daphne ma il cognato, August che ha frainteso una frase di De Carter alla partenza, ha messo un investigatore alle calcagna della cognata scoprendo un tradimento. Alfred non vuole nemmeno leggere il rapporto ma alla fine scopre che la moglie se l'intende con il suo giovane segretario. Durante un concerto ipotizza tre soluzioni: l'uxoricidio il perdono e la roulette russa con il rivale. Deciso a uccidere la moglie, per Alfredo non risulta facile mettere in atto il piano che nell'immaginazione sembrava così semplice e alla fine scopre che la moglie non lo ha tradito.
Complessa commedia brillante di Preston Sturges che mescola toni noir e melodrammatici per finire in puro stile slapstick.
Anche la musica classica ha una grande importanza nel plot: è durante un concerto che il direttore valuta le opzioni per risolvere la propria situazione amorosa, l'overture della Semiramide di Rossini gli suggerisce l'uxoricidio, l'overture del Tannhäuser und der Sängerkrieg auf Wartburg di Wagner lo riduce a più miti consigli immaginando di lasciare libera la moglie di andarsene con l'amante mentre il poema sinfonico della Francesca da Rimini di Tchaikovsky lo spinge a tentare la sorte con il rivale rimanendo ucciso durante una roulette russa.
La cosa divertente è che De Carter non vorrebbe nemmeno leggere il rapporto dell'investigatore, lo straccia più volte ma il documento sembra ritornare e quando i direttore d'orchestra si reca direttamente dall'investigatore per far distruggere il documento originale, il detective Sweeney, melomane e suo grande fan, gli rivelerà il contenuto del rapporto convinto che l'uomo lo abbia letto.
L'aplomb inglese e la cultura non possono più nulla verso il tarlo del dubbio che si insinua in Alfred ed ecco che l'artista si ritrova a meditare vendetta mentre dirige: la macchina da presa si stringe sul volto di Rex Harrison fino al dettaglio della pupilla e da lì entrare nella sua mente, la prima volta che accade, nell'ipotesi dell'omicidio di Daphne, lo spettatore resta interdetto non sapendo bene se è una fantasia o un fatto reale visto che la scena si apre su un orologio che segna la tarda ora del rientro, il meccanismo ripetuto le altre due volte non è più così efficace e infatti i due episodi sono molto più brevi.
Alla fine, come nella miglior tradizione del melodramma operistico, prevale la gelosia e Alfred si precipita a casa per mettere in atto l'astuto piano per uccidere la moglie e far ricadere la colpa sull'amante ma purtroppo il piano si rivela molto difficile da concretizzare e Rex Harrison sfoggia un grande pezzo di bravura in gag molto fisiche dove mette a soqquadro l'appartamento per trovare il registratore su cui incidere le urla della moglie, il rapporto con la macchina è avvilente come in una comica di Buster Keaton, la registrazione sembra impossibile con le istruzioni manuali e quando alla fine Alfred registra la sua voce che riportata a 78 giri dovrebbe diventare più acuta e simulare le urla di una donna, diventa invece più bassa sembrando assurdi ruggiti animali.
A quel punto rientra la moglie e finalmente ci sarà il chiarimento che svela chi in realtà ha una tresca con il giovane segretario.
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