The Company of Wolves
GB 1984
con Sarah Patterson, Angela Lansbury, David Warner, Graham Crowden, Giorgia Slowe, Danielle Dax, Brian Glover, Dawn Archibald, Micha Bergese, Richard Morant, Susan Porrett, Shane Johnstone, Kathryn Pogson, Stephen Rea, Tusse Silberg
regia di Neil Jordan
Nella campagna inglese l'adolescente Rosaleen si abbandona a un sonno inquieto da cui non la risveglia nemmeno la sorella maggiore, Alice, che la avvisa del ritorno dei genitori. Il sonno della ragazzina è popolato di incubi ambientati in epoca fantastica, fuori dal tempo come i racconti delle fiabe a cui sembrano ispirarsi i sogni di Rosaleen. Tutto inizia con la morte della sorella maggiore sbranata dai lupi, per lasciare alla madre il tempo di riprendersi Rosaleen viene affidata alla nonna che vive ai margini del bosco. La vecchietta iniza a istruire la nipotina sui pericoli del bosco, soprattutto quelli legati ai lupi e più pericolosi sono quelli che si nascondono dietro fattezze umane. Un ragazzino del villaggio inizia a corteggiare Rosaleen e la porta nel bosco ma la ragazzino dopo averlo baciato fugge lasciando il sentiero. Mentre la cerca il ragazzo trova tracce della presenza di un lupo. Rosaleen torna a casa sana e salva mentre gli uomini del villaggio organizzano una battuta di caccia per eliminare il lupo. Una volta ucciso si spartiscono le sue spoglie ma la zampa presa dal padre di Rosaleen si trasforma in un arto umano che la ragazzina consiglia di bruciare. Nonostante i pericoli la ragazzina insiste per andare a trovare la nonna e sulla sua strada incontra un cacciatore che scommette di arrivare prima di lei a casa della nonna...
Il film si ispira ai racconti di Angela Carter de La camera di sangue e in particolarmente all'adattamento radiofonico tratto dal racconto La compagnia di lupi. La scrittrice collaborò alla sceneggiatura insieme al poco più che esordiente regista Neil Jordan dando vita a questo capolavoro del fantastico anni '80; il film cavalca l'ondata di passione per il lupo mannaro che investì i primi anni '80 e ci regala alcune trasformazioni da uomo a lupo sicuramente efficaci ancora oggi. L'opera però si discosta dagli altri film del periodo per la forte caratterizzazione psicoanalitica del mondo delle fiabe, in fondo il film è una rilettura di Cappuccetto Rosso e il tema centrale, molto insistito è il passaggio alla maturità sessuale di Rosaleen con tutte le paure e i desideri che questo comporta.
La vecchia saggia nonna consiglia la ragazzina di non lasciare mai il sentiero (la retta via) e non cedere alle lusinghe degli uomini, soprattutto se hanno determinate caratteristiche che li fanno riconoscere come appartenenti alla razza dei lupi mannari, ovviamente sono tutte caratteristiche fisiche associate alla potenza sessuale.
Rosaleen però non appare così spaventata dal mondo di pericoli che la nonna le descrive, fin dal primo dialogo riguardante la morte della sorella, chiede alla nonna se Alice non avesse potuto difendersi da sola.
Anche la ragazzina inizia a raccontare delle storie alla madre ma il contenuto è ben diverso da quello della nonna, nella prima una donna si vendica del nobile che lo sedotta trasformando in lupi lui e tutti gli invitati al banchetto di nozze con una fanciulla di pari rango, una delle scene visivamente più notevoli di tutto il film, nel secondo racconto la protagonista è addirittura una lupa che si trasforma in essere umano ma poi preferisce tornare nel mondo di sotto. Un racconto che anticipa il finale tutto al femminile ben diverso da quello della fiaba: l'analogia con la fiaba di Cappucetto Rosso finisce con l'incontro tra il lupo e la ragazzina dopo la morte della nonna poi Rosaleen abbandona definivamente il sentiero in cui si era sempre persa in precedenza.
Ma di quale Rosaleen stiamo parlando? Il film ha una costruzione a scatole cinesi, Neil Jordan aggiunge una cornice contemporanea dove la protagonista trascorre il tempo a sognare una storia in cui sono raccontate delle fiabe, esaltazione del lato onirico e inconscio a cui la pellicola vuole dare spazio ma nel finale tutto si ricompatta e una torma di lupi entra nella camera della fanciulla distruggendo tutti i simboli dell'infanzia e risvegliandola bruscamente. Il film finisce qui e non è dato sapere se la Rosaleen “reale” sarà in grado di gestire altrettanto bene il rapporto con la sessualità del suo alter-ego sognato.
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