Kind Hearts and Coronets
GB 1949, Ealing Studios
con Dennis Price, Valerie Hobson, Alec Guinness, Audrey Fildes, John Penrose, Cecil Ramage, Miles Malleson, Clive Morton
regia di Robert Hamer
Nell'Inghilterra edoardiana, Louis Mazzini figlio di una giovane duchessa fuggita con un cantante spagnolo morto alla nascita del figlioletto, viene allevato dalla madre nella povertà ma anche nel mito della casata dei duchi di Chalfont che hanno la peculiarità di poter trasmettere il titolo anche per via femminile. Quando i D'Ascoyne negano anche il diritto di sepoltura nella cappella di famiglia alla madre, Louis decide di eliminare tutti i parenti per ereditare il titolo. Il piano incredibilmente riesce ma Louis s'innamora di Edith, la vedova di una sua vittima e decide di sposarla facendo infuriare la sua amante, Sibilla che fa incriminare Louis per la morte del marito che in realtà si è suicidato. Sibilla ricatta Louis dicendo che lo salverà dalla pena capitale se si libererà di Edith per sposare lei, Louis accetta e viene graziato poco prima di essere impiccato. Purtroppo nella notte ha scritto le sue memorie che sono rimaste incustodite nella sua cella.
Un'esilarante commedia nera che si fa beffe delle distinzioni sociali inglesi: il titolo fa riferimento al detto che vale più la nobiltà d'animo che quella titolata ed in effetti i D'Ascoyne sono davvero spietati con la parente che con la sua fuga ha disonorato il casato e non mostrano mai nessuna pietà nei suoi confronti, nessun aiuto economico o interesse per la carriera del figlio fino al rifiuto di seppellirla nella cappella di famiglia che scatena le ire del giovane Louis che fino a quel momento aveva accettato con rassegnazione la sua condizione.
Solo il vecchio banchiere, padre della prima vittima di Louis si dimostra generoso nei confronti del parente e infatti il giovane lo risparmia ma il lord è così anziano e malandato che l'emozione di essere il nuovo Duca di Chalfont gli è fatale.
Tutti gli omicidi su cui si dilunga il film mettono in mostra in realtà i difetti della classe nobiliare: la prima vittima è un libertino, il secondo, marito di Edith, è un beone, l'ammiraglio è un incapace che affonda con la sua nave dopo aver sbagliato una manovra, fatto ispirato a un vero incidente marittimo, il duca di Chalfont è un insensibile e usa ancora modi feudali con i cacciatori di frodo facendoli frustare dopo averli catturati con le tagliole (che gli saranno fatali). Caratteristica del film è che tutti gli otto D'Ascoyne sono interpretati da uno spettacolare Alec Guinnes, il ruolo più divertente è quello di Lady Agatha D'Ascoyne, suffragetta spesso in galera per il suo spirito ribelle, viene abbattuta da una freccia da Louis mentre festeggia la ritrovata libertà sorvolando Londra con una mongolfiera.
A rovinare i piani di Louis però è l'amore, prima quello per Sibilla, il suo primo amore e quindi non di nobili origini. La ragazza gli preferisce Lionello che ha maggiori prospettive economiche di Louis ed è proprio nel rifiuto della proposta matrimoniale che Louis rivela la sua remota possibilità di diventare duca. La relazione con Sibilla continua anche dopo il matrimonio di lei e la donna non ci mette molto a capire che la rapida avanzata di Louis verso il titolo è frutto dell'omicidio quindi spera di condividere il risultato ma Louis, non dissimile dai suoi parenti, trova che la bella e raffinata Edith sia più adatta al ruolo di duchessa.
La donna di basse origini che ricatta l'uomo di classe superiore per farsi impalmare è un topos classico della cinematografia e mentre lo spettatore è col fiato sospeso sulla scelta di Louis appena uscito di galera, arriva il povero cronista che chiede al duca le sue memorie ricordando al protagonista e al lettore che ha appreso la vicenda di Louis Mazzini come flash back durante la stesura, che la confessione di tutti i misfatti giace sul tavolo della cella alla mercé di chiunque voglia leggerla.
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