Pixar 2020
Joe Gardner, attempato insegnante di musica in una scuola media è in procinto di rinunciare ai suoi sogni e accettare un contratto a tempo pieno quando un suo ex allievo gli offre l'opportunità di esibirsi con la jazz band di Dorothea Williams. L'entusiasmo per il provino rende l'uomo distratto e Joe muore accidentalmente. Mentre si ritrova a viaggiare verso la luce Joe s'impunta e cerca in ogni modo di tornare sulla Terra per sfruttare la sua grande occasione. Viene scambiato per un mentore delle nuove anime che nell'Ante Mondo si preparano per l'esperienza terrena. Gli viene affidata 22 un'anima riottosa che da tempo immemore abita l'Ante Mondo perché non trova la scintilla che le permette di affrontare la vita. 22 porta Joe a vistare la bolla, il luogo dove le anime dei viventi esaltate dalle loro passioni vivono una sorta di trance fuori dalla dimensione spazio temporale. Con l'aiuto del mistico Spartivento Joe riesce a tornare sulla Terra dove giace in coma ma porta con sé 22 che s'incarna nel suo corpo mentre lui finisce in quello del gatto della pet teraphy ospedaliera. L'esperienza terrestre accende in 22 il desiderio di vivere ma durante un litigio Joe le dice che sta sperimentando le sue passioni e riesce a tornare sulla terra per esibirsi con Dorothea, 22 invece si lascia prendere dalla depressione perché desidera vivere senza però aver trovato una valida scintilla personale. Anche Joe è deluso perché nonostante il successo dell'esibizione la sua percezione della vita non cambia, capisce allora che la scintilla non è tanto una passione quanto la capacità di godere della vita. Tornato nell'Anti Mondo Joe salva 22 dalla depressione e ottiene per sé un'altra chance per continuare la propria vita.
Dopo l'esperienza nel regno dei morti di Coco la Pixar torna ad affrontare tematiche metafisiche con l'approccio adulto di Inside Out che torna anche nel disegno quasi contemporaneo delle figure che controllano l'Altro Mondo, i Gerry e Terry, la puntigliosa contabile delle anime dei vivi e soprattutto dei trapassati.
Il film è scorrevole e divertente, più leggero nella fruizione di quanto accadeva con Inside Out anche se il messaggio riguarda i massimi sistemi.
A me è piaciuto molto per la capacità di rileggere in chiave contemporanea un tema non nuovo al cinema dei primi anni '40, nel periodo bellico il tema dell'al di là era presente nella cinematografia americana ed è innegabile che Soul citi due classici del genere fantastico: il protagonista del cartoon si chiama Joe come il pugile prelevato anzitempo dal mondo dei vivi da un angelo troppo zelante ne L'inafferrabile signor Jordan e sempre tra mondo terreno e l'altro mondo si muove l'esperienza dell'aviatore protagonista del capolavoro di Michael Powell e Emeric Pressburger Scala al Paradiso a cui il film Pixar s'ispira per la rappresentazione della scala verso la luce eterna.
Soul ha avuto la capacità di aggiornare il filone con un tema molto contemporaneo: affermare che la vita vale la pena di essere vissuta anche senza la grande passione a cui dedicarsi, senza smettere mai di crederci e altre amenità varie, assiomi innegabili che il nostro tempo ha spogliato di molte valenze e soprattutto sembra mettere in secondo piano le vite di chi non ha una grande passione (in fondo un altro modo per dire successo). Il film ricorda come ogni vita sia degna di essere vissuta senza essere talentosi musicisti o avere altre doti. Non a caso il protagonista è una persona di colore, proprio nell'anno in cui si è dovuto ribadire il concetto che "black lives matter", le vite cioè di quei neri che fanno una vita umile e non sono stelle dello sport o della musica.
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