The Pleasure Garden
GB, Germania, 1925
con Virginia Valli, Carmelita Geraghty, John Stuart, Miles Mander, Nita Naldi, George H. Schnell, Karl Falkenber, Ferdinand Martini, Florence Helminger
regia di Alfred Hitchcock
Jill Cheyne viene derubata mentre attende di essere ricevuta dall'impresario del Pleasure Garden, dove vorrebbe sfondare come ballerina. La aiuta Patsy Brandt, ballerina di fila che la accoglie per la notte e le promette di farle avere un colloquio con Mr. Hamilton il giorno dopo. Jill si dimostra molto intraprendente e riesce a ottenere il ruolo di vedette dello spettacolo. Hugh Fielding, il fidanzato di Jill che sta per partire per due anni per le Indie occidentali per farsi una posizione, arriva in città per salutare la fidanzata e lega subito con Patsy che promette a Hugh di tenere d'occhio Jill. Il collega di Hugh, Levet, inizia a corteggiare Patsy e la chiede in moglie ma già durante la luna di miele sul lago di Como dimostra un'indole sgradevole. Levet ha un'amante indigena nella piantagione e per non dover perder tempo a rispondere alle lettere della moglie le scrive che è malato, Patsy lascia tutto per andare ad occuparsi del marito. Chiede i soldi del viaggio a Jill che ora vive nel lusso e sta per sposare un principe russo ma l'amica glieli nega. Arrivata alla piantagione Patsy scopre che il marito se la spassa con la bella indigena e vorrebbe lasciarlo ma l'uomo glielo impedisce. Il capo della piantagione interviene e conduce Patsy nel bungalow di Hugh che è preda della malaria da quando ha scoperto dai giornali l'imminente matrimonio dell'amata. Levet in preda all'alcol uccide la ragazza indigena e riporta a casa Patsy ma nel delirio vorrebbe uccidere anche lei, il capo della piantagione, avvisato da Hugh, arriva appena intempo per salvare la ragazza, finalmente Hugh e Patsy capiscono di amarsi e convolano a giuste nozze.
Il labirinto delle passioni è il film d'esordio alla regia di Alfred Hitchcock, una coproduzione anglo tedesca dai costumi sfarzosi e le ambientazioni italiane (girate a Coatesa sul Lario) ed esotiche.
Si tratta di un feuilletton di torbide passioni classico del periodo, piacevole ma prevedibile. L'interesse della pellicola sta nel trovare gli stilemi che caratterizzeranno il grande regista inglese.
Sicuramente il sense of humor è presente già nella prima scena che si apre con le ballerine che scendono velocemente la scala a chiocciola e iniziano ad esibirsi, la macchina da presa inizia una panoramica dei volti lussuriosi degli attempati spettatori della prima fila fino a quando non incappa in una signora che dorme.
Il mondo dello spettacolo e soprattutto le bionde (anche solo con la parrucca di scena) diventeranno un classico della cinematografia hitchcockiana.
Mr. Hamilton è introdotto mentre fuma il sigaro sotto il vistoso cartello vietato fumare, a segnalare anche il suo potere sul Pleasure Garden.
Anche la coppia di affittacamere che si occupa amorevolmente di Patsy (saranno loro a prestarle i soldi per il viaggio negati da Jill) rappresentano un tocco comico e anticipano i caratteri degli affittacamere de Il Pensionante.
Cuddle il cagnetto di Patsy anticipa con i suoi comportamenti lo sviluppo della trama: lega immediatamente con Hugh mentre abbaia rabbioso a Levet, tanto che la battuta finale tra Patsy e la signora Sidney recita che Cuddle aveva già capito tutto: Hitchcock sembra ammiccare con lo spettatore attento che ha già intuito dove andrà a parare la storia.
Nodo centrale della teoretica hitchcockiana è il senso di colpa ed è già ben presente nel film d'esordio: l'arrivo improvviso della signora Levet getta l'indigena nello sconforto e va a rifugiarsi nel fiume forse con intenti suicidi, Levet la raggiunge e mentre la ragazza crede che voglia tornare da lei, lui la annega.
Vittima dei fumi dell'alcol Levet si crede perseguitato dal fantasma della ragazza che gli impone di uccidere Patsy e solo l'intervento risolutore del capo della piantagione potrà fermare l'uomo vittima delle sue allucinazioni. L'omicidio della ragazza è del tutto inatteso e la comparsa del suo fantasma in sovrimpressione che spinge Levet a un nuovo delitto conserva ancora tutta la sua potenza espressiva.
Controversa la presenza della diva del muto Nita Naldi, secondo alcune fonti avrebbe sostituito l'attrice prescelta per il ruolo dell'indigena, Elizabeth Pappritz.
Il film non ebbe grandissimo successo anche se garantì a Hitchcock la direzione del secondo film, L'aquila della montagna di cui era protagonista la Naldi.
Il labirinto delle passioni uscì in Inghilterra solo dopo il successo de Il Pensionante.
Alma Reville era la segretaria di produzione del film e avrebbe sposato il regista nel febbraio del 1926.
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