Scarface, The Shame of a Nation
USA 1932
con Paul Muni, Ann Dvorak, Karen Morley, Osgood Perkins, C. Henry Gordon, George Raft,Boris Karloff, Vince Barnett, Henry Armetta, Maurice Black, Tully Marshall, Ines Palance, Edwin Maxwell
regia di Howard Hawks, Richard Rosson
L'ascesa di Tony Camonte inizia quando elimina il suo capo, Big Louis Costillo reo di non voler continuare ad espandere il territorio della gang. Il potere passa a Johnny Lovo che però non è in grado di tenere a bada la sete di potere di Camonte che si comporta come se fosse lui il capo e inizia la guerra contro gli irlandesi senza il consenso del capo. Lovo decide di eliminare Camonte quando gli ruba anche la donna, Poppy, ma sarà Camonte a eliminarlo con l'aiuto del del fedele Gino Rinaldo. Camonte ha una sorella minore, Cesca, l'unica in grado di tenergli testa e per cui nutre una gelosia eccessiva. Cesca s'innamora di Rinaldo e lo sposa quando Scarface è fuori città, scoperto che la sorella convive con uomo, Camonte si reca a casa sua e uccide Rinaldo senza lasciare il tempo agli sposi di giustificarsi. Cesca vorrebbe vendicare il marito ma non ha la forza di farlo e aiuta il fratello nel tentativo di difendersi dal definitivo attacco della polizia. La morte della ragazza svela la vera natura di Camonte che rimasto solo scopre di avere paura
Scarface forma con Piccolo Cesare e Nemico Pubblico la trilogia capolavoro che da vita ai gangster movie degli anni '30. E' certamente il più noto dei tre grazie al remale di Brian de Palma del 1983 ma è anche il film con la storia più complicata.
Sicuramente il più efferato, ispirato alla vita di Al Capone, fu vittima della censura nonostante si fosse negli anni libertari del Pre-Code: il morboso rapporto tra Tony e Cesca che doveva creare un parallelo con i Borgia era sicuramente un tema molto forte, l'escalation di violenza turba ancora oggi ma di certo sul film pesa l'ombra del produttore, Howard Hughes, la cui indipendenza fu sempre osteggiata, in campo cinematografico dalle altre major disturbate dal suo successo di produttore indipendente.
La produzione del film fu così complessa che il film, girato nel '30 uscì solo nel '32 con un finale alternativo che vede Camonte giustiziato per impiccagione, una didascalia introduttiva e inserti moraleggianti: quello dell'editore che invita la popolazione a scendere in campo contro la criminalità organizzata non fu nemmeno girato da Hawks e valse l'accredito alla regia per Richard Rosson. Nonostante le modifiche e i tagli, diversi Stati americani rifiutarono di proiettarlo; anche in Europa la situazione non fu facile: proibito in Italia e Germania ed ebbe vita difficile anche in Inghilterra. Hughes esasperato, tolse il film dalla circolazione e riapparve solo dopo la sua morte, una decina di anni dopo il remake di Brian De Palma trasformò definitivamente il film in un cult.
La regia di Howard Hawks è asciutta ma non per questo meno raffinata: il piano sequenza iniziale che termina con la morte di Costillo dietro una vetrata, le geometrie a X come riferimento alla morte: dalla cicatrice sul volto di Camonte alla traiettoria della palla da bowling nell'ultimo tiro di Gaffney (interpretato da Boris Karloff). L'escalation della violenza è decisa e rappresenta la morale di Camonte: per lui non c'è che la sopraffazione per raggiungere il potere: "Fallo per primo, fallo da solo e continua a farlo". Scarface rappresenta una distorsione del sogno americano: il globo luminoso dell'insegna "the world is your" è l'incitazione per ottenere fama e successo che arridono solo ai vincenti senza preoccuparsi se i mezzi per raggiungere la gloria fossero leciti, tema estremamente contemporaneo.
Hawks avrebbe voluto raccontare l'ascesa e la caduta di Scarface come una tragedia ispirata ai Borgia da qui il legame quasi incestuoso con la sorella Cesca, di cui rimane solo una traccia inequivocabile nella scenata di gelosia quando Tony riporta la sorella a casa dal ballo e nella rissa le strappa il vestito all'altezza del seno. Se la madre fin da subito avverte la figlia di star lontano dal fratello perché incarnazione del male, nella sceneggiatura originale veniva rappresentata come compiacente alle abitudini da gangster del figlio.
Il dramma esplode con l'omicidio di Gino Rinaldo, il fedele braccio destro di Tony, diviso tra la lealtà al capo e l'amore per Cesca (in fondo due facce della stessa medaglia). Niente di pulito come l'amore onesto dei due giovani che si sono sposati può crescere nel degrado della malavita e l'omicidio di Gino è la causa della morte anche di Cesca che, per vendicare il marito, si era recata nella casa del fratello restando uccisa dalla pioggia di proiettili che la polizia spara contro la casa bunker del gangster e sarà proprio una persiana di metallo, vanto di Camonte, a deviare il proiettile che colpisce Cesca. Improvvisamente solo, Scarface scopre la paura che non aveva mai conosciuto: il coraggio se n'è andato con Cesca e si avvera la profezia dell'ispettore Guarino da sempre sulle tracce di Scarface: il grand'uomo finisce piagnucolante come tutti i gangster che l'hanno preceduto.
Il finale di Hawks con il gangster vigliacco in fuga dalla propria abitazione crivellato di colpi, non fu ritenuto abbastanza edificante: nelle sale americane
si mise in scena il finale con l'impiccagione di Camonte, e ne esiste un altro dove il boss crivellato di colpi muore su un cumulo di sterco.
Il film è notevole anche per le interpretazioni: Muni disegna un gangster esaltato dalla violenza che in lui assume tratti belluini soprattutto quando si tratta della sorella, quasi una sorta di Mister Hyde senza corrispettivo positivo e una bella versione cinematografica del romanzo è proprio del 1931.
A far da contraltare alla recitazione a tratti caricaturale di Muni c'è quella trattenuta di George Raft, quasi un Bogart antelitteram, stella degli anni'30 che aveva rapporti con i malavitosi e fu chiamato a rapporto dallo stesso Al Capone durante la lavorazione del film.
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