Italia 1971 Titanus
con Helmut Berger, Giancarlo Sbragia, Ida Galli, Silvano Tranquilli, Wendy D'Olive, Gunther Stoll, Lorella De Luca, Wolfgang Preiss, Dana Ghia, Carole André, Peter Shepherd
regia di Duccio Tessari
Una studentessa diciassettenne viene uccisa in un parco e il padre di una sua compagna di scuola viene giudicato colpevole dell'omicidio e condannato all'ergastolo. Ben presto però vengono compiuti altri due omicidi che emulano la morte di Françoise Pigaut, il primo indagato viene scarcerato e al commissario Berardi toccano nuove indagini...
Un giallo complicato dalle eccessive sovrastrutture psicologiche che lo rendono noioso anche se l'idea di fondo non è malvagia. (spoiler: il secondo killer uccide per scagionare il vero omicida e vendicare personalmente la morte dell'amata).
Appesantisce ulteriormente la critica sociale: il film è ambientato a Bergamo e vuole mettere alla berlina i (classici) vizi della società bene della provincia su cui si appiattisce un po' la delineazione dei personaggi: l'avvocato di Alessandro Marchi è ben contento che il suo cliente finisca in prigione per poter intrecciare una relazione con la moglie di lui, la donna durante il processo ha scoperto che il marito aveva una relazione con un altra donna ma soprattutto i due uomini non riescono a resistere all'innocente fascino adolescenziale di Françoise e Sara.
Peccato la lentezza della storia perché visivamente il film è estremamente raffinato a partire dal mascherino a forma di farfalla della sequenza iniziale.
Tessari ha un grande gusto compositivo, la gamma cromatica della fotografia è ottima e le scenografie, come in tutti i film del periodo notevoli con oggetti di design sparsi nelle lussuose dimore, Bergamo deserta ha un che di metafisico già sfruttato dall'episodio di Malle di Tre passi nel delirio.
Molto interessante l'attenzione all'uso della tecniche scientifiche in campo poliziesco, estremamente precisa (nei titoli di cosa si ringrazia la polizia scientifica per la consulenza) sa trasformare lacomparazione di due impronte digitali in un quadro pop.
Di grande interesse anche il cast: Giancarlo Sbragia, più noto per l'attività teatrale è il giornalista sportivo incriminato dell'omicidio della compagna di scuola della figlia, Helmut Berger è al solito bello e tormentato e la vittima iniziale che torna durante tutto il film nei vari flash back è Carole Andrè che da lì a qualche anno diventerà l'indimenticata Perla di Labuan.
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