USA 1987 Warner Bros
con Kevin Costner, Sean Connery, Robert De Niro, Andy Garcia, Charles Martin Smith, Richard Bradford, Jack Kehoe, Brad Sullivan, Billy Drago, Patricia Clarkson, Steven Goldstein, Peter Aylward, Don Harvey
regia di Brian De Palma
Nella Chicago del proibizionismo Al Capone gestisce il suo impero quasi alla luce del sole, ostentando la sua ricchezza e rilasciando interviste. L'integerrimo agente del Tesoro Eliot Ness viene incaricato di catturare il boss ma il suo primo tentativo fallisce e Ness si ritrova sbeffeggiato dalla stampa. Incontra casualmente un vecchio poliziotto di origine irlandese, Jimmy Malone e lo coinvolge nell'impresa di catturare Capone. Malone mette in guardia Ness dalla corruzione che serpeggia anche nel dipartimento di polizia e lo aiuta a creare una squadra speciale “Gli intoccabili” composta da loro due, una recluta di origini italiane e un contabile che ha l'idea di accusare il mafioso per frode fiscale. L'impresa riesce ma costa il dimezzamento della squadra...
Ispirato all'autobiografia di Eliot Ness e all'omonima serie tv dei primi anni '60, The Untouchables è una grandiosa produzione hollywoodiana dei secondi anni '80 con un grandioso cast (di belloni tra l'altro) e un reparto tecnico e creativo di tutto rispetto: la sceneggiatura è di David Mamet, la musica di Morricone i costumi di Armani e alla regia c'è Brian de Palma che fa sfoggio di tutta la sua abilità tecnica e il suo citazionismo: il film è noto per aver riproposto la scena della carrozzina de La corazzata Potëmkin, ma oltre all'immancabile Hitchcock il regista cita anche altri capolavori del cinema: nello scontro a fuoco nella casupola al confine con il Canada, dopo che Ness ha ucciso un mafioso che non ha abbassato l'arma, Malone lo raggiunge mentre Ness è ripreso di spalle sulla veranda come John Wayne nella famosissima inquadratura di Sentieri Selvaggi.
I virtuosismi tecnici si sprecano: l'inquadratura iniziale è un carrello che scende dall'alto su Al Capone che si sta facendo fare la barba mentre concede un'intervista, il set da barbiere è quello realmente appartenuto al boss.
La ricostruzione del periodo storico è del resto ineccepibile, colpiscono gli interni: archi e cupole dominano la stazione, il palazzo di giustizia, il teatro, riportandoci al cinema di Orson Welles con cui De Palma ha collaborato a inizio carriera.
La fotografia riporta invece ai tardi anni '50, la serie tv inizia del 1959 e i colori sottolineano le atmosfere hitchcockiane: l'insistenza sulla valigia che costa la vita alla bambina nel pub, il letto vuoto della figlia di Ness che fa sospettare il rapimento mentre la bambina sta giocando tranquilla di fianco al lettino vuoto...
I bambini hanno una valenza simbolica, l'innocenza: l'omicidio della piccola dilaniata dalla bomba nel bar, scatena l'opinione pubblica contro la guerra della birra, Ness è l'unico ad avere una famiglia, una figlia e un bambino in arrivo: è per loro che deve costruire un mondo migliore osservando rigidamente le leggi ma quando ci si trova davanti al male assoluto bisogna avere il coraggio di sporcarsi le mani, come insegna il vecchio Malone e così nel celebre sottofinale alla stazione, Ness non esita di mettere a rischio la vita di un bambino innocente pur di catturare il contabile, da qui la famosa citazione della carrozzina con atletico lieto fine dell'aitante recluta Andy Garcia.
Lo scontro senza esclusione di colpi tra i quattro incorruttibili e Al Capone assume una dimensione epica che spiega l'atmosfera western nella sequenza al confine del Canada tra John Ford, Kurosawa e Peckinpah.
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