All Quiet on the Western Front
USA 1930 Universal
con Louis Wolheim, Lewis Ayres, John Wray, Arnold Lucy, Ben Alexander, Richard Alexander, William Bakewell, Edmund Breese, Beryl Mercer, Harold Goodwin, Scott Kolk, Owen Davis Jr., Walter Browne Rogers, "Slim" Summerville, Russell Gleason, G. Pat Collins
regia di Lewis Milestone
Germania 1916: esaltati dal loro insegnante, un gruppo di diciottenni lascia la scuola per andare volontari in guerra sognando la gloria. Proveranno sulla loro pelle gli orrori della battaglia, la fame, la grama vita delle trincee. Quando l'unico sopravvissuto del gruppo torna a casa in licenza il professore lo invita in classe ad esaltare la gloriosa esperienza ma Paul fa un discorso molto realistico che gli vale la nomea di codardo. Disgustato abbrevia la licenza per tornare al fronte dove vede morire Katczinsky, il veterano che si è preso cura del suo gruppo e trova lui stesso la morte per catturare una farfalla.
Dal romanzo di Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale del 1929 in cui lo scrittore racconta la sua esperienza di soldato nella Prima Guerra Mondiale, viene tratto l'anno seguente questo film che resta uno dei capisaldi dell'antimilitarismo. Inutile dire che romanzo e film furono boicottati dal nazismo e dal fascismo: lo scrittore si trasferisce in Svizzera già nel 1931 e il film esce in Italia solo negli anni '50 con la tagline "il film vietato dai dittatori".
La storia segue tutto il percorso bellico di Paul Bäumer: dall'arruolamento sui discorsi patriottici del professore, all'addestramento sotto la guida di Himmelstoss, fino a pochi giorni prima postino del paese dei ragazzi e ora richiamato come istruttore: l'ometto esercita il poco potere ottenuto umiliando i giovani fino a provocare la loro vendetta. Se i toni iniziali sono ancora scherzosi l'approccio con la guerra si fa sempre più drammatico con la morte del primo compagno, Behn, l'unico restio a partire volontario.
Tocca poi a Kemmerich morire in infermeria dopo che gli è stata amputata una gamba, i suoi stivali passano Müller e sembrano maledetti, chi li eredita muore in battaglia, episodio che viene raccontato in una sequenza toccante fatta di elissi temporali, senza dialoghi e dettagli degli stivali in questione durante gli scontri.
Se in alcune parti il film oggi può risultare prolisso, in altre conserva una grande potenza espressiva, l'episodio dell'omicidio del soldato francese da parte di Paul nascosto in una buca è introdotto da una serie di riprese dei soldati francesi ripresi dal basso (soggettiva di Paul) mentre saltano la buca: le immagini anticipano la valenza atletica che da lì a pochi anni Leni Riefenstahl racconterà in Olympia.
La notte d'amore con la ragazza francese, Suzanne, è raccontato tramite i dialoghi dei due giovani mentre la telecamera è fissa sull'ombra della testiera del letto.
Agli orrori del campo di battaglia fa seguito la disperazione e la paura degli ospedali militari dove i soldati muiono come mosche, già vista nell'episodio di Kemmerich, viene sperimentata anche da Paul e Kropp, gli unici sopravvissuti al gruppo iniziale di volontari. Baumer è l'unico a sopravvivere al camerino dove vengono portati i soldati in fin di vita e si guadagna una licenza ma tre anni di guerra hanno cambiato lui e la Germania: ritrova un paese distrutto dalla povertà dove circolano solo donne in abiti da lutto e vecchi che si riempono la bocca di azioni militari che potrebbero distruggere i francesi, Paul si sente definitivamente estraneo a quel mondo quando ritrova il vecchio professore ancora intento a infiammare l'animo dei suoi studenti per dare nuova carne da macello alla macchina bellica. Paul non resiste e proclama che non c'è niente di bello nel morire per la patria, sconcertando i giovani alunni che gli danno del codardo. Al giovane non resta che accorciare la licenza e tornare al fronte, nonostante gli orrori è l'unico luogo dove si sente a casa perché suoi commilitoni sono gli unici a comprendere il dramma dell'esperienza bellica, in particolare Katczinsky, il veterano che ha preso sotto la sua ala Paul e i suoi compagni dall'arrivo nella seconda compagnia.
Il personaggio di "Kat" mi sembra sia d'ispirazione per quello di Bordin, il veterano che fa tutto per soldi perché deve mantenere la famiglia de La grande guerra ci ritrovo lo stesso pragmatismo e un cinismo che nasconde una grande umanità, entrambi sono destinati a morire a guerra quasi finita.
Anche Baumer muore: trascinandosi stancamente nella vita di trincea un giorno scorge una farfalla e esce allo scoperto per prenderla, il collezionismo dei lepidotteri era un hobby della giovinezza come raccontato nel dialogo con la sorella durante la licenza. Ancora una volta la scena è poetica il dettaglio della mano che si allunga per toccare la farfalla e poi si rattrappisce sotto i colpi. Scena osteggiata dalla produzione, fu girata utilizzando la mano dello stesso regista con il supporto del direttore della fotografia non accreditato, Karl Freund, uno dei grandi direttori della fotografia del cinema espressionista (Metropolis per citarne uno) e degli horror Universal di cui fu anche regista.
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