Out of Rosenheim
Germania, USA 1987
con Marianne Sägebrecht, CCH Pounder, Jack Palance, Christine Kaufmann, Monica Calhoun, Darron Flagg, George Aquilar, G. Smokey Campbell, Hans Stadlbauer, Alan S. Craig, Apesanahkwat
regia di Percy Adlon
In vacanza in America con il marito, la bavarese Jasmin litiga con il coniuge e scende dall'auto con la valigia. Arriva al Bagdad Cafè, un motel distributore di benzina in mezzo al niente nel deserto del Mojave. A gestirlo c'è Brenda, che ha appena cacciato il marito fannullone (e la colpa è anche del marito di Jasmin anche lui sostato alla stazione di servizio). L'incontro tra la matronale tedesca e la sciatta americana non è dei più felici ma piano piano nascerà un'amicizia che trasformerà il Bagdad Cafè in un oasi nel deserto.
La surreale commedia di Percy Adlon, reduce dal successo di Sugar Baby, sempre con Marianne Sägebrecht, anticipa per molti versi la commedia tipica del Sundance Festival: luoghi marginali, famiglia disfunzionale, personaggi bizzarri che in qualche modo riescono a superare le loro distanze (uscire dalla confort zone) e crearsi una loro personale felicità. Conditi da uno stile di riprese raffinato dalle inquadrature sghembe, gli elementi citati sono tutti presenti nel film: il caffè in mezzo al nulla sui bordi dell'autostrada, la nevrotica Brenda che gestisce motel, pompa di benzina e bar senza poter contare sull'aiuto di nessuno, cacciato il marito lazzarone non può far certo affidamento sui due figli, Sal che pensa solo al pianoforte e a fatica si occupa del figlioletto neonato e l'adolescente Phyllis che pensa solo ai ragazzi. Il caffè è il punto di ritrovo di una serie di personaggi sbandati che vivono nel motel: tra tutti la tatuarice Debby e l'ex scenografo di Hollywood Rudi Cox che si diletta di pittura e sarà il primo ad essere folgorato dalla grazia nascosta nell'austera Frau Muenchgstettner; ad interpretarlo c'è un bravissimo Jack Palance ex duro dei polizieschi anni '50 che porta con incredibile eleganza una serie di variopinte di camicie di raso.
Forse la rappresentazione dei due opposti femminili è semplicistica: l'opulenta e materna Jasmin in contrasto con la sciatta e secca donna di colore ma è interessante vedere come, man mano che si allentano le differenze tra le due donne anche le loro caratteristiche si ammorbidiscono: Brenda inizia a curarsi di più mentre Jasmin abbandona la sua rigidità teutonica: via il cappellino bavarese con le piume, i capelli sempre meno tirati nelle elaborate crocchie e indumenti sempre più scollati, fino a raggiungere l'accettazione delle proprie forme boteriane nell'evoluzione delle sessioni di posa per Rudi (il Mereghetti dice che i quadri sono stati realizzati veramente da Jack Palance).
Ci sono molti riferimenti alla pittura nel film, lo stesso regista dice di essersi ispirato a Dalì che ritroviamo neri colori vivaci della pellicola, c'è qualcosa di magrittiano soprattutto nella valigia maschile dato che Jasmin nella fuga ha preso quella del marito, la pompa di benzina in certe riprese ricorda il quadro di Hopper.
Bagdad Café è notissimo anche per la colonna sonora Calling you fu scritta appositamente per il film e divenne ben presto un successo mondiale tanto che dal film è stato tratto un musical oltre che una serie tv.
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