Italia 1980 Cineriz
con Eleonora Giorgi, Renato Pozzetto, Helmut Berger, Lia Tanzi, Renzo Rinaldi, John Stacy, Sonia Otero, Raimondo Penne, Vittorio Bisogno, Rita Caldana, Sandro Chiani, Sveva Altieri
regia di Castellano & Pipolo
Nel XVI secolo la strega Finnicella viene mandata al rogo dal cardinale Emilio Altieri che l'ha fatta confessare con l'inganno. Asmodeo, che ha una predilezione per la strega, le concede di tornare sulla Terra dopo trecentotrentatrè anni per vendicarsi sulla discendenza del cardinale. Finnicella si riseglia così nel mondo contemporaneo e incontra l'omonimo discendente del cardinale, broker di borsa. Invece della vendetta scatta l'amore e a rimetterci sarà il diavolo in persona.
Benché il rifermento sia rinnegato da Castellano e Pipolo, il film trae spunto dal film di René Clair Ho sposato una strega del 1942 e Eleonora Giorgi ne omaggia la protagonista -Veronica Lake- nella caratteristica pettinatura allo schiaffo, spettinato quando Finnicella compare in tv in bianco e nero inserendosi in Casablanca.
Malignamente potremmo pensare che sia la produzione originale a impedire che si vanti la citazione perché Mia moglie è una strega è un film decisamente bruttino: battute senza mordente, effetti speciali malfatti: il volo in scopa su Parigi è di una tristezza unica anche se sembra ispirarsi a Miracolo a Milano.
Fa simpatia l'effetto trash della ricostruzione del sabba iniziale in cui Asmodeo scopre che la prediletta Finnicella è stata arrestata dalla Santa Inquisizione. Helmut Berger è l'unico ad avere la presenza scenica e l'ironia per giocare con il personaggio del diavolo e gli assurdi travestimenti che gli tocca indossare. Pare che tra le giovani streghe ci sia anche Serena Grandi in vesti di comparsa.
Se non si trattasse di un film del 1980, verrebbe da pensare a una produzione televisiva targata Mediaset: quella prima colazione con i barattoli di marmellata in bella vista, ancorché con la marca girata, ricordano tutta la produzione delle sitcom del Biscione, da Casa Vianello in giù.
Le uniche gag che funzionano ancora sono la macchina che va per conto suo, macchina d'epoca, grande passione di Pozzetto e le mitiche azioni fallite delle Canistracci Oil: anche la Borsa e l'alta finanza stava per affacciarsi nelle case degli italiani con le “bluuu chips” di Everardo Dalla Noce
Le scene che mi vengono subito in mente sono quelle del cane che parlava con l'accento Napoletano. Mi divertiva troppo :)
Scritto da: roy | 21 luglio 2020 a 07:57