Houdini
USA 1953, Paramount Pictures
con Tony Curtis, Janet Leigh, Angela Clarke, Torin Thatcher, Sig Ruman, Ian Wolfe, Connie Gilchrist
regia di George Marshall
L'incontro casuale tra la collegiale Bess e il giovane mago Houdini si trasforma ben presto in un grande amore e i due si sposano in brevissimo tempo. Dopo una tournée in localacci malfamati, Henry accetta di lavorare in una fabbrica di cassaforti ma viene licenziato quando durante una pausa pranzo si fa rinchiudere all'interno di un modello per cercare di uscirne, La vittoria del primo premio a un concorso di magia fa cedere Bess e i coniugi Houdini viaggiano per tutta Europa ottenendo una grande fama. Nel suo viaggio europeo Houdini vorrebbe incontrare Johann Von Schweger mago a cui è riuscita un'impresa di escapologia che rasenta la smaterializzazione ma l'incontro non avviene per la morte di Von Schweger. Il suo assistente Otto, passa al servizio di Houdini, Durante una fuga da una cassaforte immersa nelle acque ghiacciate del fiume Detroit, Houdini, in balia della corrente riesce a trovare un'apertura nel ghiaccio che ricopre il fiume seguendo la voce della madre, morta proprio nel momento in cui il figlio era in difficoltà. Per due anni Houdini si dedica a smascherare falsi medium convinto però che debba esistere un modo per comunicare con l'aldilà. Quando decide di tornare in teatro, Houdini vorrebbe mettere in scena un esercizio studiato da Von Schweger ma mai realizzato: conscia della pericolosità dell'esperimento, Bess lo convince a rinunciare al numero ma sfidato dal pubblico il mago lo affronta rimettendoci la vita.
Un biopic molto romanzato, come andava di moda nei primi anni '50, che punta soprattutto sul grande amore tra il mago e Bess Houdini che nel film viene introdotta come una collegiale mentre nella realtà veniva anche lei dal mondo del vaudeville.
Ad interpretare Bess c'è Janet Leigh, moglie dal 1951 di Tony Curtis. L'attore, al suo primo ruolo da assoluto protagonista in una grande produzione, conferma le sue abilità atletiche e talento per la commedia: la parte più divertente è proprio quella iniziale dove Houdini, per poter fare i suoi numeri di magia deve esibirsi come “uomo selvaggio” ed è proprio in queste vesti che ha il colpo di fulmine per Bess e inizia a corteggiarla ancora truccato da primitivo.
Per il resto il film procede senza scosse raccontando l'ascesa del mago e anche se viene sottolineato il suo interesse per il sovrannaturale, si mostra sempre la spiegazione logica del mirabolante talento di Houdini, come la scena della fuga dalle carceri londinesi con il beone nella cella di fronte che certa di replicare quanto fatto dall'abile artista.
Anche sull'esercizio che è costato la vita a Houdini, si pone l'accento sul pessimo stato di salute del mago prima di affrontare il numero: i problemi di appendicite trascurati per proseguire con la tournée, peggiorano per un banalissimo incidente, un urto in camerino proprio nella zona compromessa che portano lo svenimento del mago rinchiuso nella campana di vetro.
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