Gloria
USA 1980, Columbia
con Gena Rowlands, John Adames, Basilio Franchina, Julie Carmen, Buck Henry, Lupe Garnica
regia di John Cassavetes
Jack Dawn, contabile della mafia che ha fatto la spia viene trucidato con tutta la famiglia, si salva solo il piccolo Phil affidato alla vicina di casa, Gloria capitata dai Dawn proprio nel momento del tentativo di fuga. Jack consegna al figlioletto un quaderno dove ha segnato tutta la contabilità dei mafiosi che per riaverlo sono disposti a uccidere il bambino settenne, ma Gloria, che pure ha difficoltà ha instaurare un rapporto col ragazzino farà di tutto per metterlo in salvo...
Il film più noto di Cassavetes, Leone d'oro a Venezia, ex aequo con Atlantic City, U.S.A. di Louis Malle; nato su commissione: un progetto della MGM per sfruttare il momento di fama del bambino de Il campione poi abbandonato dalla major e passato alla Columbia con richiesta all'autore di occuparsi anche della regia.
Protagonista assoluta della pellicola è Gena Rowlands moglie di Cassavetes; il regista calibra tutti i topos del noir su una figura femminile, una donna anche lei compromessa con la malavita, ex amante del boss a cui è stato fatto lo sgarro, cinica cinquantenne che pensava di aver scansato la maternità e si ritrova tra i piedi un bambino che pur figlio di una sua amica, non gli è mai stato simpatico. Effettivamente il piccolo Phil è decisamente odioso soprattutto all'inizio ma all'isteria machista (io sono l'uomo, io sono l'uomo) Cassavetes fa seguire subito momenti toccanti come la fuga disperata del ragazzino che si ritrova sulle prime pagine di tutti i quotidiani che fanno intuire la sua solitudine e la sua disperazione. La convivenza forzata di questa strana coppia non può che portare a un legame intenso, fatto di alti e bassi, abbandoni e ripensamenti che portano Gloria a sparare ai gangsters come se non avesse fatto altro in vita sua pur di salvare la vita al ragazzino.
Quando le possibilità di sfuggire alla mafia si fanno minime, Gloria cerca anche di scendere a patti con Tanzinni, l'ex amante. E' uno dei momenti più intriganti del film tra la malinconia dell'incontro di due vecchie fiamme e la ritrovata abilità seduttiva con cui la “pupa” tiene testa al manipolo di mafiosi.
Protagonista del film la città di New York omaggiata nella lunga ripresa iniziale e poi mostrata nei quartieri più popolari e multietnici tra alberghi squallidi e hotel di classe, stazioni e metropolitane e tanti taxi, luoghi di un'umanità varia, il più delle volte disponibile ad aiutare senza chiedere nulla in cambio.
Rifatto con scarso successo nel 1999 da Sidney Lumet con protagonista Sharon Stone.
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