Fallen Angel
USA 1945, 20th Century Fox
con Dana Andrews, Linda Darnell, Alice Faye, Charles Bickford, Anne Revere, Bruce Cabot, John Carradine, Percy Kilbride, Olin Howlin
regia di Otto Preminger
Lo spiantato Eric Stanton viene lasciato dalla corriera a Walton, tra Los Angeles e San Francisco perché non ha i soldi per pagare tutta la tratta. Per trovare una camera in albergo si finge amico di un sedicente dottore del paranormale di cui ha visto la pubblicità. In cambio della camera pagata Eric s'ingegna a fare in modo che lo spettacolo sia un successo e per farlo bisogna convincere le arcigne sorelle Mills: la presenza delle sue ricche figlie di un onorevole sindaco ormai deceduto porta tutto il paese a partecipare. Dopo il successo della serata il professor Madley invita Eric a lavorare con lui ma l'uomo rimanda la partenza per incontrare Stella, la cameriera di una tavola calda di cui si è innamorato. Stella ha una lunga serie di spasimanti ma vuole solo sposarsi e per averla Eric architetta un piano ai danni di June Mills: sposarla per poi rubarle il patrimonio conservato in una cassetta di sicurezza. Eric riesce a farsi sposare nel giro di una settimana ma proprio la prima notte di nozze in cui Eric ha lasciato la moglie per andare da Stella, la cameriera viene uccisa. Stanton è tra i principali indagati e lascia la città. June lo segue disposta a sacrificare la ricchezza di famiglia per aiutarlo a fuggire, quando viene fermata dalla polizia davanti alla banca, a Stanton non resta che cercare di capire chi sia il vero assassino di Stella e tornare a Walton per farlo incriminare.
Un Angelo è caduto è il lavoro successivo di Otto Preminger al capolavoro Vertigine. Il protagonista maschile è ancora una volta Dana Andrews che da detective si trasforma nel classico uomo perseguitato dal destino tipico del film noir; infatti, pur inferiore al lavoro precedente Un angelo è caduto è sicuramente un film più intrinsecamente noir di Vertigine.
Oltre al tema della casualità e dei bivi dell'esistenza: la discesa forzata a Walton, la decisione di non partire con Madley e quella di non prendere l'ultimo bus per San Francisco, il film spinge molto sul cinismo e l'ambiguità cara a Otto Preminger e porta in scena una serie di personaggi profondamente amorali che non hanno pudore di mostrare la loro vera natura a partire dal professor Medley che Stanton presenta alle Mills come un attore che porta in giro il suo spettacolo, mentre Stella la bellissima cameriera di cui tutti sono innamorati, tiene a bada i suoi pretendenti, con cui non smette di flirtare, mettendo ben in chiaro che sposerà solo chi potrà darle una buona posizione.
Il gioco di Eric con June Mills è chiaro a tutti, sposarla per avere i suoi soldi ma la donna è forse meno ingenua di quanto tutti credano: conscia di non essere più giovanissima coglie l'occasione per innamorarsi e fuggire dalla vita scialba imposta dalla sorella maggiore, irrigidita da una delusione d'amore.
Non c'è quindi nessuno angelo caduto ma il titolo del film allude a una poesia che June recita a Eric mentre sono rifugiati in uno squallido albergo pensando a come sfuggire alla polizia.
Il film sembra terminare con un happy end: il colpevole viene incriminato e Eric e June se ne vanno insieme, sta allo spettatore credere se ha assistito alla crescita morale del protagonista che ha finalmente imparato dai propri errori o se quella dei due sposi è solo la scelta più conveniente e non il trionfo del vero amore.
La cosa che non riesco davvero a spiegarmi è la battuta relativa a Sophia Loren sulle copertine dei giornali vestita Schiapparelli: donna Sophia è del 1934 e per quanto prorompente dubito che a 11 anni fosse una modella di successo internazionale, eppure la copia che ho visto è una versione originale sottotitolata e l'audio originale, ascoltato più volte, pare proprio nominare Sophia Loren... Mistero!
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