Italia 2019
con Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Giovanni Ludeno, Vincenzo Nemolato, Lorenzo Lancellotti, Angelo Curti, Mimmo Borrelli, Nello Mascia, Rocco Giordano, Emanuele Valenti
regia di Igort
Napoli 1978 Peppino Lo Cicero vecchio scagnozzo della mala, vive solo per il figlio anche lui arruolato dalla malavita. Nino viene ucciso al suo primo incarico e Peppino scatena una guerra uccidendo sia il suo boss che quello della banda rivale, non si rende conto però che la sua vendetta è stata manipolata...
Il fumettista Igort porta sul grande schermo la sua omonima graphic novel del 2002.
Una storia di guapperia ben lontana dai gangster movie cinematografici e televisivi che oggi vanno per la maggiore.
Il suo è un mondo dilatato, notturno, nostalgico e doloroso come può esserlo un padre a cui hanno ucciso un figlio ventenne, anche l'annoiata precisione delle posizioni da sparatoria, i due amici di spalle le braccia allargate per tenere a bada chi arriva a destra e a sinistra, trasuda la stanchezza di una vita sbagliata e una latente ironia verso il filone action movie.
Peppino può contare sull'amico di sempre, Totò o' Macellaro e ritrova una vecchia fiamma, Rita che lo aveva lasciato perché odiava la violenza della vita che Peppino si era scelto, anche qualche altro cane sciolto si schiererà con questo manipolo che sulla carta non ha nessuna probabilità di portare a termine una vendetta sacrosanta.
Dalla Napoli buia e piovosa l'azione termina nel sole di una sperduta località caraibica dove Peppino si ritira dopo la vendetta, anche per raccontare in prima persona al fratello del dottore come questi aveva sacrificato la vita per aiutarlo e sarà da un giornale italiano ormai datato che Peppino scopre chi aveva manipolato la sua rabbia, un bel colpo di scena, amaro, perfetto per le atmosfere noir della pellicola.
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