Italia 1955
con Antonio Cifariello, Rossana Podestà, Giovanna Ralli, Marcella Mariani (II), Giulia Rubini, Luciana Liberati, Corinne Calvet, Adriano Micantoni, Gianni Minervini, Sergio Raimondi, Giuliano Montaldo, Peter Trent
regia di Valerio Zurlini
Andrea Sernesi detto Bob, è un aitante meccanico che pensa solo alle ragazze: Gina bella ma timida vicina di casa a cui ha promesso di sposarla salvo poi aizzare le liti di vicinato tra la famiglia Sernesi e la zia della ragazza, Tosca ingegnosa ragazza che fa di tutto per liberarsi dal controllo paterno per poter uscire con Bob ma mentre si reca a un appuntamento con lei, il bel meccanico nota una ragazza Silvana insegnante alle scuole serali e pur di sedurla si iscrive al corso e non lascia in pace la ragazza neppure quando scopre che è seriamente fidanzata con un suo caro amico, Gianfranco. Nel frattempo riallaccia la relazione con Mafalda, l'unica che ha scoperto che divide il presunto fidanzato con altre tre e decide di fare la ballerina di rivista per potersene andare in tournée e dimenticarlo. Bob non perde nessuna occasione: si dice pronto a testimoniare di una raffinata signora, Bice, dopo aver assistito casualmente a un piccolo incidente stradale in cui la donna è rimasta coinvolta. L'aitante giovanotto tiene in piedi le cinque relazioni tra bugie e qualche piccola verità ma il castello di carte precipita quando Gina tenta il suicidio e le promesse di matrimonio devono essere concretizzate...
Opera prima di Valerio Zurlini tratto dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini. Zurlini trasforma l'impiegato in un meccanico iscrivendosi pienamente nel solco del neorealismo rosa, quel filone più leggero e romantico nato negli anni '50 dal neorealismo post bellico, genere ideale per raccontare la voglia di vivere e le speranze di un'Italia che inizia a intravedere la tranquillità di una stabilità economica dopo gli orrori della guerra.
Il soprannome americano, Bob deriva dall'attore americano Robert Taylor star delle commedie romantiche anni '30 che come spiega la didascalia iniziale ne linguaggio popolare indica in tono vagamente dispregiativo il classico ragazzo belloccio che fa girare la testa alle ragazze e il film è dedicato, con molta ironia, a tutti quei ragazzi vittime, loro malgrado, dell'attenzione morbosa delle ragazze.
Il film si discosta dal romanzo soprattutto nel finale: nel libro le ragazze si vendicano con uno scherzo crudele: lasciando il ragazzo nudo e sfottendole per le ridotte dimensioni dei genitali. Nel film è il fratello maggiore che va a recuperare alla stazione e lo riporta a casa a suon di calci e schiaffoni, un percorso lungo due chilometri e mezzo tiene a precisare la voce off di Arnoldo Foà che tiene a sottolineare come le botte prese da Bob siano più dolorose dei calci virtuali che il ragazzo ha dato ai sentimenti delle ragazze prese in giro.
Il pessimismo che caratterizzerà la filmografia di Zurlini traspare proprio nei personaggi femminili, il film non è lunghissimo e le cinque ragazze sono poco più che abbozzate ma a tutte il regista riesce a regalare un carattere peculiare: Tosca è volitiva e tiene testa a Bob, Gina è timida ma determinata a mettere pace tra la zia e la famiglia Sernesi per coronare il suo sogno d'amore, Silvana si lascia sedurre dai racconti di Bob che si finge un motociclista e palpita per la sorte del presunto centauro, Mafalda è la più realista si accorge dell'inaffidabilità del fidanzato e cerca una via d'uscita, una carriera nel varietà. Tutte sono però accomunate dal sogno del matrimonio unica possibile ambizione femminile negli anni '50. Si distingue Bice, tanto raffinata a dettare la moda quanto spiccia nel cercare una relazione con Bob, che vorrebbe come mantenuto nella sua trasferta parigina, cosa che il ragazzo rifiuta per noia.
Se la rappresentazione dei caratteri popolari del quartiere, distanti dall'immagine da cartolina di Firenze rientrano negli stilemi del neorealismo rosa, pur esasperandoli, il distacco sentimentale di Bob emerge anche dalla costruzione delle immagini: se non amoreggia è sempre sullo sfondo distaccato dalla ragazza, al limite posa una mano sulla spalla.
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