Misery
USA 1990, MGM
con James Caan, Kathy Bates, Richard Farnsworth, Frances Sternhagen, Lauren Bacall, Gregory Snegoff, Graham Jarvis, Jerry Potter
regia di Rob Reiner
Paul Sheldon è uno scrittore di romanzi rosa di grande successo. Decide di far morire Misery, l'eroina della serie di romanzi che gli ha dato la fama e scrivere un romanzo di spessore letterario. Come sempre conclude la stesura in una sperduta località del Montana ma mentre torna a New York ha un incidente durante una tormenta di neve. Lo salva Annie, un'infermiera fan sfegatata di Misery che sa tutto anche dell'autore. Paul si accorge che la donna è mentalmente instabile ma tutto precipita quando Annie legge l'ultimo romanzo di Misery e scopre la sua morte: a suon di torture costringerà il romanziere a riportare in vita la sua adorata eroina.
Un classico della cinematografia anni '90 che sa essere un horror in grado di farsi apprezzare dal grande pubblico ma anche essere una sottile riflessione sull'atto creativo. Annie rappresenta il pubblico a cui deve appartenere l'opera letteraria una volta staccatasi dall'autore ma rappresenta anche il doppio dell'autore stesso che deve scegliere tra il facile successo garantito dai romanzetti rosa o l'impegno faticoso della letteratura: le torture sofferte da Paul rappresentano lo scavo interiore a cui dev'essere pronto un Autore.
Rob Rainer, che aveva già diretto ottimamente Stand by me, sempre tratta da un romanzo di Stephen King venne indicato dallo stesso autore per questa nuova avventura cinematografica a cui il regista si preparò ispirandosi a Hitchcock (si dice che ne abbia rivisto l'opera omnia): l'ispirazione hitchcockiana è palese: i tanti dettagli sui gesti dei due antagonisti per raccontare come, soprattutto Paul, si preparino all'inevitabile scontro, il montaggio alternato, in particolare quello del rientro di Annie dopo esser tornata a comprare le risme di carta con la sincronia tra lei che infila la chiave nella toppa per entrare in casa e lui che richiude la porta della sua stanza con la forcina dopo aver perlustrato la casa in assenza della donna.
Molto hitchcockiana anche la sequenza iniziale che si apre sul cerino, la sigaretta e la bottiglia di Dom Perignon, elementi del classico rito di fine stesura di Paul Sheldon ma anche elementi che anticipano i punti nodali della trama: il dar fuoco ai due romanzi, il tentativo fallito di drogare Annie durante il brindisi.
L'intepretazione dell'infermiera psicotica valse l'Oscar e il Golden Globe a Kathy Bates.
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