A Return to Salem's Lot
USA 1987 Warner Bros
con Michael Moriarty, Samuel Fuller, Andrew Duggan, Evelyn Keyes, June Havoc, Tara Reid
regia di Larry Cohen
L'antropologo Joe Weber viene richiamato dalla foresta equatoriale perché la ex moglie non sa più tenere a bada il figlio adolescente, Jeremy. Joe decide di trascorrere del tempo con lui portandono in uno sperduto paesino del Maine dove una vecchia zia gli ha lasciato una casa. Salem's Lot , abbreviazione di Gerusalem's Lot, si rivela ben presto essere una cittadina governata dai vampiri che hanno attirato Weber con lo scopo di fargli scrivere un testo antropologico che esalti le virtù del loro modello sociale. L'arrivo inatteso di uno sgangherato cacciatore di nazisti salverà Joe e suo figlio dalla fascinazione vampirica.
Il film di Larry Cohen ha ben poco a che fare con la miniserie televisiva del 1979, Le notti di Salem diretta da Tobe Hooper anche se dovrebbe esserne sequel.
Il regista come al solito immette nei suoi horror una lettura sociopolitica e una forte dose di ironia.
Il giudice Axel è riuscito a far prosperare una comunità di vampiri nel cuore dell'America grazie al profilo basso, ad alcuni schiavi umani, detti droni, che danno una parvenza di vita alla cittadina durante il giorno mentre i vampiri sono rinchiusi nelle loro bare (esilarante la buona notte tra il giudice e la moglie nelle loro bare gemelle). I vampiri di Salem si sono anche evoluti: bevono sangue umano in rare occasioni e si nutrono di quello di mucca, senza uccidere i bovini che hanno una vita di gran lunga migliore che in un allevamento umano. Una vita quasi idilliaca che seduce Joe e soprattutto il figlio Jeremy facendo leva sul suo desiderio di non crescere più, evitando le responsabilità dell'età adulta.
Non è difficile leggere una critica all'apparente perfetta America reazionaria degli ultimi anni dell'era reaganiana. A scompaginare i piani arriva Van Meer uno strambo cacciatore di nazisti interpretato dal regista Sam Fuller, il vero motivo per vedere un film altrimenti dimenticabile è proprio la presenza del regista che recita come Jimmy Durante, sempre un po' stralunato con l'immancabile sigaro e battute tipicamente anni '80 come “io i nazisti non li catturo, io i nazisti li uccido”. Ahimè profetica una delle sue battute finali del film “tra cento anni non crederanno neanche che i nazisti sono esistiti”.
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