Italia 1959 Titanus
con Jean-Louis Trintignant, Eleonora Rossi Drago, Jacqueline Sassard, Enrico Maria Salerno, Lilla Brignone, Cathia Caro, Bruno Catotenuto, Tina Gloriani, Giampiero Lettera, Raf Mattioli, Federica Ranchi, Sergio Paolini
regia di Valerio Zurlini
Riccione, estate del 1943; in spiaggia Carlo, figlio di un potente gerarca incontra Roberta, vedova di un ufficiale di marina. La passione tra i due è incontenibile anche se suscita la riprovazione degli amici di lui e dei familiari di lei. Sarà il precipitare degli eventi dopo il 25 luglio a dividere inesorabilmente gli amanti.
Estate Violenta sarebbe stata un bel film anche se la vicenda non fosse ambientata in quell'anno tremendo, forse ne è conscio lo stesso regista perché le scenografie e i costumi non sono così accurati e riferiti ai primi anni '40. Che una donna, per quanto libera, si leghi a un ragazzo più giovane non era certo visto di buon occhio neppure alla fine degli anni '50.
Roberta, ragazza di buona famiglia sposata a un ufficiale di marina morto eroicamente, passa le vacanze con la figlia di quattro anni e la madre che la tratta ancora come una ragazza da educare. L'incontro con Carlo le fa scoprire la potenza della passione che mancava nel matrimonio, possiamo supporre combinato, con il marito più grande di lei. La passione amorosa le fa quasi dimenticare il ruolo di madre e quando Carlo viene trovato senza i documenti militari che giustifichino il suo esonero alla leva, la donna, per timore di perderlo, decide di fuggire con lui e nasconderlo in una villa in campagna. Un bombardamento in treno metterà i due amanti di fronte alla realtà nel modo più duro: il cadavere di una bambina mostrato nella stessa posizione scomposta in cui la piccola Colomba si era rifugiata spaventata tra le braccia di Carlo a inizio film favorendo l'incontro tra il giovane e la madre. La visione mette i due di fronte alle loro responsabilità, verso la figlia Roberta e verso la patria il giovane.
Carlo è un ragazzo disilluso: la madre lo ha abbandonato da piccolo, il padre pensa solo alla carriera e poi a mettersi in salvo alla caduta del fascismo, le uniche attenzioni paterne sono quelle per facilitargli la vita, compreso l'esonero dalla guerra. Frequenta giovani altrettanto agiati e nella sua comitiva c'è Rossana, innamorata di lui che da subito intuisce l'attrazione scattata tra la “vedova” e Carlo e li scoprirà mentre si baciano per la prima volta. A fare le spese del legame scandaloso è anche Maddalena, giovane cognata di Roberta che era stata introdotta nella compagnia di giovani ma che preferisce andarsene quando il legame tra Roberta e Carlo diventa noto.
La macchina da presa è spesso vicina ai volti con composizioni visive ardite, a sottolineare l'attenzione psicologica verso i personaggi e la drammaticità della situazione, non solo storica: la condanna della relazione tra Carlo e Roberta sottolinea l'ipocrisia di classi sociali che fino a quel momento non si erano fatto scrupolo di sfruttare la loro posizione per condurre una vita agiata anche in piena guerra, sia i parvenu che si erano fatti una posizione con fascismo, che le famiglie di lignaggio più signorile come quella di Roberta.
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