Der Student von Prag
Germania 1913
con Paul Wegener, John Gottowt, Grete Berger, Lyda Salmonova, Lothar Körner, Fritz Weidemann
regia di Stellan Rye
Balduin, studente e il più valente spadaccino di Praga, è in angoscia per la perenne mancanza di denaro, soprattutto da quando si è innamorato della contessa Margit dopo averla salvata da una caduta di cavallo. Esasperato dal bisogno, Balduin cede alla bizzarra proposta del losco Scapinelli: centomila monete d'oro in cambio di una qualsiasi cosa che il mago voglia prelevare dalla casa dello studente, che non s'immagina certo che Scapinelli scelga la sua immagine riflessa nello specchio. Apparentemente, quella del riflesso, non sembra una gran perdita, ma lo studente inizia ad incontrare il suo doppio nei luoghi più impensati. Sfidato a duello dal geloso fidanzato ufficiale di Margit, Balduin promette al padre di lei di non uccidere il rivale ma mentre si reca al duello, incontra nuovamente il suo doppio e sarà questi a duellare ed uccidere il barone Waldis-Schwarzenberg. Balduin cerca il perdono di Margit e quando finalmente tra i due sembra trionfare l'amore, il doppelgänger si palesa anche alla donna che si è accorta che l'amato non si riflette nello specchio. Disperato lo studente spara al proprio riflesso che lo perseguita ma sarà lui a morire.
Un classico del cinema degli esordi (l'arte cinematografica non esisteva nemmeno da vent'anni) che viene considerato il primo film d'autore nel senso che per la prima volta il cinema fantastico non si limita a stupire il pubblico con gli effetti speciali della settima arte ma li mette al servizio di una storia significativa che attinge a temi classici della cultura tedesca, il doppelgänger e al romanzo di Adelbert von Chamisso, Storia straordinaria di Peter Schlemihl, ripreso anche da E.T.A. Hoffmann e con reminiscenze del racconto William Wilson di E.A Poe; torna più volte una didascalia tratta dalla malinconica poesia di Alfred de Musset, Nuit de décembre e l'immagine finale del film con il dopplelganger seduto sulla tomba del giovane è la rappresentazione della strofa citata sin dall'inizio del film.
Molti altri i rimandi letterari che si possono intravedere ma il film attinge anche alla neonata psicanalisi: il doppio che si assume il ruolo “sporco” (l'uccisione del rivale) e si presenta nei momenti peggiori con il chiaro intento di ostacolare lo studente ha dei risvolti freudiani lampanti.
Le riprese sono a telecamera fissa con una grande profondità di campo, sia negli interni che negli esterni dove si possono riconoscere alcuni luoghi noti di Praga. Il protagonista del film e coregista, Paul Wegener rimase molto colpito dal fascino della città e qui scoprì il mito del Golem che portò sul grande schermo ben tre volte.
Restano di grande effetto le scene di Balduin con il suo doppio, ottenute con la doppia esposizione.
Il film viene considerato anticipatorio dell'espressionismo tedesco sia per i temi perturbanti che per la figura del mago: il doppio e il mefistofelico incantatore sono gli elementi cardine del celeberrimo Il gabinetto del Dottor Caligari.
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