L'Homme de nulle part
Francia - Italia 1937
con Pierre Blanchar, Isa Miranda, Robert Le Vigan, Ginette Leclerc, Catherine Fonteney, Margo Lion, Sinoël
regia di Pierre Chenal
Il giovane Mathias Pascal vuole sposare la fatua Romilda Pescatore ma l'avara futura suocera chiede un importante contributo finanziario per acconsentire alle nozze. La madre di Mathias sborsa il denaro che la porta alla rovina e alla morte di crepacuore. Costretto a vivere con le due donne che non hanno nessun rispetto per lui e il suo dolore, un giorno Mathias si allontana e va a giocare i pochi soldi rimasti a Montecarlo dove vince una fortuna. Tornato a casa assiste al proprio funerale: uno sconosciuto è stato scambiato per lui e seppellito al suo posto, è l'occasione per Mathias di cambiare vita, se ne va a Roma sotto il nome di Adrien Meis; qui s'innamora di Louise Paleari, nipote del gestore della locanda dove soggiorna. Alcuni pensionanti però intuiscono che c'è un segreto nel passato di Meis e cercano di ricattarlo. L'uomo finge nuovamente il suicidio e torna a casa in Francia ma trova la moglie risposata e con un figlio, fortunatamente il nuovo marito, Pomino, è il figlio del sindaco e ha libero accesso agli uffici anagrafici così Mathias lo costringe a rifargli i documenti con le sue nuove generalità: in questo modo Pomino può tenersi la sua famiglia mentre Adrien può tornare a Roma per dimostrare la propria esistenza ed impalmare l'amata.
E' bizzarro che un autore così amato come Pirandello e un'opera così nota come Il fu Mattia Pascal abbiano avuto poche trasposizioni cinematografiche e curiosamente le prime due sono francesi, la prima è il film muto del 1926 firmato da Marcel L'Herbier, la seconda questa del 1937 e solo nel 1985 Mario Monicelli dirige l'unico film italiano tratto dal romanzo, Le due vite di Mattia Pascal con Mastroianni.
Come è tipico delle produzioni degli anni '30 il film è girato in due versioni, francese e italiana restano confermati solo i protagonisti mentre il resto del cast cambia e viene scelto nelle maestranze della nazione a cui è destinato, io ho visto la versione francese ma in quella italiana vanno segnalate le presenze di Irma Gramatica nel ruolo della vedova Pescatore, Nella Maria Bonora in quello della figlia Romilda e Enrico Glori, il conte Papiano della versione italiana, l'unico attore non protagonista ad avere poco più di una comparsata (il coiffeur) anche nel film francese.
L'opera di Chenal ha il respiro delle produzioni del cinema del Fronte popolare: molte scene in esterni, una critica feroce della piccola borghesia rappresentata in tutte le sue meschinerie, sicuramente l'aspetto più interessante di questa pellicola che predilige il gusto satirico alla riflessione pirandelliana dell'uomo che non trova pace neppure nella nuova identità. La pellicola segue più l'evoluzione di Mathias da ragazzo sprovveduto che ama cacciare le farfalle, a uomo che sa sfruttare le situazioni a proprio vantaggio e con il ricatto a Pomino il film veleggia verso un lieto fine da pochade.
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