Italia 1948
con Umberto Spadaro, Massimo Girotti, Ave Ninchi, Milly Vitale, Delia Scala, Ernesto Almirante, Agostino Salvietti, Loris Gizzi, Aldo Silvani, Peppino Spadaro, Giovanni Grasso
regia di Luigi Zampa
Modica 1935: l'impiegato comunale Aldo Piscitello viene convocato dal podestà che lo avvisa che se non prenderà la tessera fascista verrà licenziato. Tra mille titubanze Piscitello lascia fare alla moglie che lo iscrive al fascio di un paese vicino dandolo per aderente già dal 1921. Il cruccio più grande dell'impiegato è però la sorte del figlio primogenito, Giovanni che passa attraverso tutte le campagne dell'impero: dalla guerra d'Etiopia, alla campagna di Russia, nelle brevi licenze tra una guerra e l'altra Giovanni riesce a sposare Maria, la nipote del farmacista antifascista. Il destino di Giovanni sarò tragico: subito dopo l'armistizio, mentre cerca di raggiungere i famigliari sfollati, viene sparato alle spalle da un soldato tedesco a un posto di blocco. Con lo sbarco degli americani tutti i ferventi fascisti sono pronti a cambiare casacca e Piscitiello, ormai segnato dalla morte del figlio, riceve una dura reprimenda dall'ex podestà ora sindaco che lo biasima per la sua aderenza al partito fascista.
Tratto da Il vecchio con gli stivali di Vitaliano Brancati, il film fece molto scalpore all'uscita suscitando un acceso dibattito politico ricevendo attacchi sia da destra che da sinistra: la denuncia del trasformismo politico era così evidente che toccò sicuramente molti nervi scoperti.
Il tema principale è quello della gente comune travolta dalla Storia, la materia viene trattata in maniera umanissima, giocando con toni scherzosi che mettono alla berlina i vizi italiani e quelli drammatici legati al tragico destino di guerra.
Anni difficili è una pellicola che va assolutamente recuperata non solo perché un ottimo film, ma per la sua stringente attualità: ci sono dialoghi che sembrano usciti da un social di oggi: Piscitello che riprende la moglie perché gode delle notizie passate alla radio della distruzione etiope e le domanda come una buona cristiana come lei possa gioire delle disgrazie di tanta povera gente.
La figlia, persa dietro ai suoi romanzetti rosa e succube della propaganda fascista, arriva a difendere una sconfitta italiana dando la colpa ai soldati non all'altezza del genio militare del duce, dimenticando che il fratello ha partecipato a quella battaglia.
Gli amici antifascisti di Piscitello che si riuniscono nella farmacia, spiegano per quale motivo non si schierano apertamente e perché finiscono sempre per dividersi durante le discussioni. I mali italiani sono dunque sempre gli stessi, cambia solo il modo di comunicarli.
Commenti