Italia, 1963
con Stefania Sandrelli, Ángel Aranda, Elena Borgo, Maria Monti, Giuliana Pogliani, Cesare Di Montignano, Gianni Clerici, Renato Montalbano, Mario Missiroli
regia di Mario Missiroli
In una spiaggia della Versiglia la ricca Roberta si accorge che un giovanotto ha messo le mani nella sua borsa, lui dice di essere in cerca di una sigaretta e di non volerla disturbare e dopo qualche convenevole la invita a una gara a cui deve partecipare. La ragazza finge indifferenza ma si presenta all'appuntamento e finisce a letto con lui. Un'avventura estiva che però spaventa Roberta: dopo qualche mese Franco scopre il suo indirizzo e insiste per vederla, le telefona proprio il giorno in cui i nonni stanno festeggiando le nozze d'oro. Temendo un ricatto Roberta va all'appuntamento scortata da due carabinieri e fa arrestare il ragazzotto che voleva solo regalarle un cagnolino. Franco è condannato a sei mesi di prigione e dopo qualche mese Roberta si va ad informare su come sta scontando la pena e scopre che è stato rilasciato, si fa dare il suo indirizzo e va a trovarlo. Ricomincia la relazione tra i due e Roberta pur di non perderlo è disposta a finanziargli l'acquisto di un garage ma quando lui ha un incidente con la spider di lei la pragmatica nonna interviene facendoli sposare purché Roberta ricominci a gestire come si deve le attività di famiglia.
Dal racconto omonimo di Alberto Arbasino, in seguito diventato romanzo, e sceneggiato dallo stesso autore, un film che, prima di tanti altri capolavori della commedia all'italiana stigmatizza i difetti del boom economico; in comune con molti film a venire, sicuramente molto più belli, c'è l'uso delle canzoncine estive, il contrasto tra il fascino della modernità qui i nascenti “non luoghi”, autogrill, motel e stazioni di benzina sulla neonata Autostrada del Sole rispetto alle austere case di famiglia; Roberta consiglia addirittura all'impiegato del carcere di trasformare le vecchie prigioni vicine al centro in appartamenti e ricostruire un nuovo carcere economico fuori città.
Di profondamente diverso c'è lo stile dell'unica regia cinematografica di Missiroli: numerose ellissi temporali che tagliano i momenti topici della relazione: l'arresto, l'incidente in spider di Franco, il matrimonio della coppia. L'attenzione è tutta per la classe degli imprenditori lombardi che sta vivendo il passaggio dalla proprietà agricola agli investimenti immobiliari, con un pragmatismo tipicamente contadino allenato però alle letture del mercato azionario, un ceto che trasforma tutto in un'occasione di guadagno anche la relazione poco consona allo status di Roberta viene gestita dalla nonna, una virago più che una matriarca, che pur di non perdere le capacità imprenditoriali della nipote distratta dalla passione, consiglia il matrimonio con il giovanotto di oscuri natali e dubbie virtù pensando addirittura che la sua scarsa morale possa tornare a vantaggio della famiglia.
Resta molto interessante la figura di Roberta, interpretata da una Sandrelli appena 17enne doppiata con forte accento lombardo da Adriana Asti: oltre alle capacità imprenditoriali che mancano al fratello ha anche un approccio al sesso e all'amore molto maschile: promiscua nelle relazioni e disposta a mantenere l'uomo che le piace, un unicum forse in tutta la cinematografia italiana, almeno fino al nuovo millennio
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