Conquest
USA 1937 MGM
con Greta Garbo, Charles Boyer, Reginald Owen, Alan Marshal, Henry Stephenson, Leif Erickson, Dame May Whitty, Maria Ouspenskaya, Claude Gillingwater, C. Henry Gordon, George Houston, Scotty Beckett
regia di Clarence Brown
La storia d'amore tra la contessa polacca Maria Walewka e Napoleone Bonaparte: lei, infatuata dell'eroe che darà la libertà all'Europa, viene scelta dai nobili polacchi per conquistare Napoleone che l'aveva notata e convincerlo a dare l'indipendenza alla Polonia; nonostante l'intrigo, tra i due nasce veramente l'amore ma dopo la vittoria di Austerlitz Maria si accorge che il Corso non è più spinto dagli ideali egalitari ma dalla brama di potere; continua però ad amarlo e lo raggiunge all'isola d'Elba dove gli presenta Alessandro, figlio del loro amore e cercherà ancora di organizzare la fuga dell'imperatore sconfitto appena prima che venga esiliato a Sant'Elena.
Dramma storico della MGM che sfodera il suo classico repertorio: magniloquenza nei costumi e nelle scenografia e grandi interpreti, in questo caso la Garbo e Charles Boyer.
Se l'attore francese è molto credibile nella parabola di Napoleone, con una recitazione molto nervosa che rende visibile tutta la grinta che anima il grande Corso dagli entusiasmi giovanili alla sete di potere che lo porta al secondo matrimonio con un'Asburgo, fino alla rassegnata ma orgogliosa accettazione della sconfitta e dell'esilio, la divina è evidentemente stanca delle scene madri e infatti questo è l'ultimo dei sette film che gira con il fidato Clarence Brown e anche il terzultimo film della sua carriera.
Come dice la didascalia iniziale, i fatti storici sono sostanzialmente rispettati, la melassa investe la vicenda sentimentale dei due protagonisti riservando alla Garbo tutto il repertorio da sdegnata, delusa, offesa di cui l'attrice era notoriamente stufa e che appesantiscono anche il film che pure riserva qualche inquadratura interessante di taglio sovietico soprattutto nei primi piani dei cosacchi che devastano la tenuta dei Waleski all'inizio dei film.
Alla regia partecipa non accreditato, il regista ceco Gustav Machatý, tornato in auge in questi giorni dato che la 76ma edizione del Festival di Venezia è stato inaugurato ieri in preapertura con la versione restaurata del suo film più noto, Estasi.
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