Autumn Leaves, 1956 Columbia
con Joan Crawford, Cliff Robertson, Vera Miles, Lorne Greene, Ruth Donnelly, Shepperd Strudwick, Selmer Jackson, Maxine Cooper, Frank Gerstle, Leonard Mudie, Bob Hopkins, Marjorie Bennett, Maurice Manson
regia di Robert Aldrich
Milly, un'attempata dattilografa zitella, conosce per caso il giovane Burt Hanson che s'innamora di lei; conscia della differenza d'età, la donna cerca di rompere la relazione ma quando lui torna dopo un mese, i due decidono di sposarsi. Il matrimonio è felice anche se lei nota qualche discrepanza nei racconti del passato di Burt ma non ci fa caso finché un giorno non si presenta a casa Virginia, l'ex moglie del marito di cui Milly non sapeva assolutamente nulla...
Foglie d'autunno segna l'incontro tra Joan Crawford e Robert Aldrich che nel 1962 si ritroveranno sul set del celeberrimo Che fine ha fatto Baby Jane?; alcuni temi del film sono già presenti in questo melodramma sentimentale scardinato dalla violenza di Aldrich: la solitudine della vecchiaia (in questo caso della mezza età) e la follia.
La pellicola è pensata per rilanciare la carriera della cinquantaduenne diva che era appena passata alla Columbia, il coté sentimentale è sottolineato già dal titolo: le foglie d'autunno sono Le foglie morte di Prevert cantata da Nat King Cole, che diventano lo struggente refrain malinconico della drammatica storia tra Milly e Burt, uomo fragile segnato dall'aver scoperto la relazione tra la moglie e il padre. In perenne fuga dai ricordi per rimuovere il trauma e dai due amanti che hanno bisogno di una sua firma per una questione immobiliare.
Burt trova una parvenza di pace tra le braccia di Milly, piacente donna di mezz'età che ha trascorso tutta la vita da sola per aver sacrificato un amore di gioventù alle cure del padre malato, come scopriamo da un flash back durante il concerto a cui la donna si reca sola; flash back costruito in maniera molto interessante, un gioco di luci isola il volto di Millly seduta tra il pubblico della platea poi parte la telefonata d'addio con il vecchio fidanzato che la costringe a scegliere tra lui e il padre: vediamo solo il busto di Joan Crawford, il volto è tagliato perché gli eventi si sono svolti almeno una ventina di anni prima e Aldrich risolve in questo modo la necessità di tornare indietro nel tempo.
Quando Virgina e il padre si presentano da Milly, la follia latente di Burt esplode nella violenza verso la moglie: potente la scena in cui l'uomo scaraventa la macchina da scrivere addosso alla moglie che si scansa e resta ferita solo alla mano.
A Milly viene prospettato il ricovero del marito come unica soluzione per guarirlo ma temendo che una volta guarito l'uomo non abbia più bisogno di lei, la donna procrastina l'internamento mentre la pazzia di Burt aumenta. E' molto bella la scena in cui svegliatasi di notte, Milly trova il marito che rivive lo shock del tradimento appoggiato alle ante dell'armadio: c'è un'inquadratura (foto 3) del tutto irrealistica ma significativa in cui si vede la scena da dentro l'armadio con l'uomo appoggiato a una lastra di vetro, scena che fa il paio con i primo bacio tra i due, avvenuto in mare e ripreso dal basso con la macchina da presa sott'acqua.
Commenti